Pd Campania, veleni sui congressi: avanza il diktat di Roma

In Campania sarà Sandro Ruotolo il portavoce della mozione Schlein

L'europarlamentare Franco Roberti
L'europarlamentare Franco Roberti
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 23 Gennaio 2023, 10:05
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Nessun accordo nella commissione regionale per i congressi provinciali e la palla passerà all'omologa nazionale. E così, per l'ennesima volta, il Pd campano finisce in testacoda costringendo gli organismi nazionali ad intervenire ad appena 6 giorni dalla scadenza per le candidature per i congressi. Altrimenti, senza l'insediamento delle commissioni, non potrebbe svolgersi il voto per le federazioni di Caserta, Benevento e Napoli (le prime due commissariate, la terza invece retta da Marco Sarracino appena eletto deputato). E senza la certificazioni delle platee, a Caserta, gli iscritti non potrebbero votare nemmeno per il congresso nazionale.

Ruggini, veleni e contrapposizioni hanno di fatto bloccato il lavoro della commissione regionale presieduta dall'europarlamentare Franco Roberti. Con il nodo di Caserta, su cui non si trova un accordo nonostante due riunioni lunghissime sabato pomeriggio e domenica sera. Liti non tra gli esponenti di mozioni diverse come sarebbe lecito pensare ma tra due esponenti di primo piano del Pd di terra di lavoro che sostengono Stefano Bonaccini.

Senza contare Napoli dove sino a tarda sera si minaccia un ricorso delle mozioni Schlein, Cuperlo e De Micheli perché si è proceduto a varare una commissione a 13 membri e non 11 (con una maggioranza allo schieramento Bonaccini) su cui si era chiuso prima un accordo. Poi a tarda notte l'ipotesi di un'intesa per affidare la presidenza dell'organismo napoletano ad un ex magistrato per garantire la terzietà dei lavori. 

Due nodi che hanno bloccato così i lavori della stessa commissione che non è riuscita a comporre definitivamente tutti gli organismi che devono non solo avviare i congressi ma anche certificare la platea degli iscritti che deve votare agli inizi di febbraio. Ma questo la dice lunga su quale è il clima nel Pd.

Con il voto nazionale che procede senza intoppi mentre localmente si affilano le armi e si guerreggia per un membro in più o in meno di quella mozione all'interno della commissione o su chi debba presiederla. Come se modificando leggermente la composizione si potesse incidere sul voto finale. Macché.

Spesso, ed è il caso di Caserta, sono ripicche personali tra esponenti della stessa mozione. Senza curarsi delle scadenze decise da Roma: oggi alle 17. Mentre la commissione regionale discute sino a tarda notte per tentare di chiudere la quadra ed evitare l'intervento del partito nazionale. Ma quasi sicuramente gli organismi nazionali dovranno esercitare i poteri sostitutivi per far sì che si possano celebrare i congressi provinciali e vengano così certificate le platee. O comunque almeno su Caserta dovrà intervenire Roma altrimenti non è solo a rischio il voto per scegliere il nuovo segretario della Federazione di Terra di lavoro ma anche il voto dei militanti, la prima settimana di febbraio, per scegliere il successore di Letta. 

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Nel frattempo sono in via di ufficializzazione i coordinamenti regionali e provinciali della mozione Schlein. In Campania, portavoce della mozione potrebbe essere Sandro Ruotolo, coordinatrice politica Teresa Armato e componenti del coordinamento Valerio Di Pietro, Francesco Dinacci e Berardo Impegno. A Napoli invece il coordinatore sarà Nicola Corrado, affiancato da Luigi Luciani, vicesindaco di Ercolano, o da Angela Cortese.

Infine un dettaglio non di poco conto: giovedì scadono le candidature per la poltrona di segretario regionale Pd (commissariata da quasi un anno). E ad oggi non ne è stata avanzata alcuna. È noto solo che un nome voglia farlo il governatore De Luca per discuterlo poi con i consiglieri regionali pronti a mettere un loro esponente in campo.

Ma il rischio slittamento è dietro l'angolo. 

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