De Luca lancia Campania libera:
«Rinnoviamo il partito e la politica»

De Luca lancia Campania libera: «Rinnoviamo il partito e la politica»
di Gerardo Ausiello
Lunedì 16 Gennaio 2017, 19:15 - Ultimo agg. 17 Gennaio, 09:48
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Inviato ad Afragola

Il governatore Vincenzo De Luca interviene al battesimo del suo movimento nell'affollato teatro Gelsomino di Afragola. «Vi ringrazio per essere qui, questo ci incoraggia ad andare avanti nella nostra battaglia che continuerà con grande determinazione», esordisce il governatore. «Siamo alla Regione da appena 15 mesi», ricorda. Quindi il movimento: «Sentiamo la necessità di aprirci ad altre forze, parlando a giovani, professionisti e forze produttive, con rinnovamento e freschezza. Questo è un movimento semplice, di volontariato politico e civile. Ci sono migliaia e migliaia di persone che non si riconoscono nei partiti politici tradizionali. Campania libera vuole essere un contenitore per quelli che vogliono impegnarsi ma assumendo fino in fondo i principi della legalità, dell'onestà e della concretezza. Siamo contro la politica politicante, contro le liturgie e quelle cose che portano la gente lontana, quella che pensa solo alle carriere e se ne fotte della gente normale». 

«Noi - prosegue De Luca - siamo un'altra cosa. Oggi è semplice fare demagogia sparando a zero contro l'avversario di turno. La politica seria è quella che risolve i problemi, non quella dell'ammuina, della demagogia o che scarica le responsabilità. A un politico e a un amministratore bisogna chiedere sempre: cosa hai fatto? Ce ne sono tanti ricchi di ammuina, di palle, e non hanno fatto neppure una opera. Noi siamo per la concretezza».

Oggi, secondo De Luca, la Campania ha una opportunità irripetibile: «O cambiamo noi questa regione oppure sarà perduta. Ora o mai più. Ho voluto questa iniziativa nell'hinterland napoletano, non a Napoli, per lanciare un messaggio di attenzione a questi due milioni di abitanti della provincia. Il nostro lavoro è in corso, stiamo mettendo le mani su quelli che hanno rubato e ai quali stiamo spiegando che la ricreazione è finita. Il bancomat è chiuso. All'ospedale di Nola hanno fatto finta di protestare quelli di Forza Italia, protagonisti di tutte le porcherie clientelari». 

Dalla prossima settimana, annuncia, «sarà in edicola un piccolo opuscolo con il lavoro che abbiamo fatto. Ognuno si farà la sua idea. Tra quattro anni chiederò di essere giudicato per quello che ho fatto, non per il disastro ereditato. Sapevo bene qual era la sfida ma non vi preoccupate perché la vinciamo».

«Io non ho la lista dei miei clienti pur essendo stato sindaco per molti anni, mi sostengono donne e uomini liberi, non per le clientele. L'episodio sgradevole di Nola ha fatto male alla Campania, chi ha espresso solidarietà pelosa ai medici deve stare zitto per i prossimi anni. Si è gettato discredito su medici e infermieri, io ho detto che i medici sono una cosa, i responsabili del pronto soccorso un'altra. E noi andremo fino in fondo». 

«Avremmo potuto lavarcene le mani perché la sanità campana è commissariata, io avrei potuto dire: andate a parlare con i due giovanotti (i commissari di governo, ndr). E invece sono andato al Cardarelli a togliere le barelle dai corridoi, ho aperto 5 pronto soccorso e stabilizzato 2mila precari in sei mesi, ora stiamo lavorando sugli infermieri. Così abbiamo evitato una tragedia, altro che la solidarietà degli imbecilli. Ma vergognatevi, dovete fare il voto del silenzio per i prossimi 50 anni», dice agli esponenti del centrodestra. «E i parti cesarei? In Campania abbiamo cliniche con il 95 per cento dei cesarei, macellai! Giá ora le percentuali si sono ridotte del 20 per cento, se non rientriamo nella media nazionale revocheremo il convenzionamento», avverte De Luca. Poi annuncia: «Faremo della sanità campana la prima in Italia e ci arriveremo», dice, anche se i dati sui livelli essenziali di assistenza relativi al 2015 danno la Campania ultima in Italia sui Lea.

«Io la solidarietà la do ai medici, non agli incapaci. A Nola bastava andare al piano di sopra e non mettere i pazienti sul pavimento, abbiamo avuto un danno d'immagine enorme», attacca tornando sulla vicenda del caos all'ospedale.«È molto più semplice fare demagogia e buffonate propagandistiche ma noi non ci stiamo. Noi ci battiamo contro il pulcinellismo in politica, come ha sostenuto Fulvio Tessitore, e contro la lamentosità», aggiunge.

Infine l'appello ai tanti esponenti di altri schieramenti che non trovano spazio: «Noi siamo pronti a dialogare con tutti».
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