Pd Campania, segreteria irregolare: pronti i ricorsi al Nazareno, va rifatta

Pd Campania, segreteria irregolare: pronti i ricorsi al Nazareno, va rifatta
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 26 Settembre 2019, 07:30 - Ultimo agg. 10:09
3 Minuti di Lettura
Un articolo dello statuto democrat rischia di far saltare la segreteria regionale appena varata. Ben 25 nomi dopo sei mesi dal congresso. Ma sono ben dieci in più della segreteria nazionale di Nicola Zingaretti.

Da due giorni il segretario Leo Annunzioata si trova sotto il fuoco delle polemiche per la composizione della segreteria. Invece di un organismo snello, ben 25 persone che lievitano a 29 con i membri di diritto.
 
A puntare il dito Armida Filippelli e Umberto del Basso De Caro i due competitor dell'esponente deluchiano ma anche il consigliere regionale Antonio Marciano che pure ha appoggiato Annunziata al congresso. «Sono troppi: serviva un organismo snello e non una segreteria elefantiaca», attaccano a poche ore dal varo. Ma non è solo una questione di numeri ma anche di regolamento. Lo fa notare ieri mattina, ironia della sorte, Ugo Feruzzi, coordinatore di un comitato di Renzi che mette nero su bianco la violazione dei regolamenti. All'articolo 15 lo statuto del Pd è chiaro: «La composizione numerica delle direzioni e degli esecutivi, a tutti i livelli, non può essere superiore a quella dei corrispondenti organismi nazionali». E le regole valgono anche per il segretario nazionale perché, sempre statuto alla mano, stavolta all'articolo 7, si prevede come «la segreteria nazionale è composta da non più di quindici membri». Regole a cui si è attenuto Zingaretti (che ha un solo vice mentre in Campania ve ne sono ben tre) ma che non sembrano valere qui dove ci sono ben 10 componenti in più. Materia per un ricorso se il segretario non corre ai ripari.

Ma come si è arrivati a questo numero? In pratica in questa segreteria non valevano solo le correnti ma anche le brezze e gli spifferi. Ogni consigliere regionale, infatti, ha espresso un nome di suo gradimento. Tranne Giovanni Chianese (escluso chissà perché) mentre Franco Picarone e Gennaro Oliviero hanno preferito non delegare e mettere direttamente il proprio nome. Il segretario regionale inserisce invece tre persone, del Basso de Caro e gli orlandiani due a testa, l'area Franceschini uno come Valeria Valente e uno per il gruppo di De Luca proveniente dal suo staff. Ed ecco la mega segreteria dove, alla fine, tutti (o quasi) rimangono scontenti e chiedono una nuova composizione che sia innanzitutto più ristretta e che rispetti i pesi specifici sanciti dal voto congressuale. Compresi i deluchiani che pure hanno espresso il nome di Annunziata ma negli ultimi giorni hanno dovuto assistere prima alle polemiche per i ritardi e l'inerzia del proprio segretario e subito dopo ai veleni al varo della squadra.

Leo Annunziata dal canto suo per ora preferisce rimandare tutto alla prossima riunione del 2 ottobre che si preannuncia già infuocata. Ieri pomeriggio con i tre vice e alcuni consiglieri regionali ha incontrato i rappresentanti dei lavoratori Apu presso la sede del partito in via Santa Brigida. Qui consiglieri e vice si aspettavano un suo chiarimento. Niente. «Era una vicenda importante da seguire nell'interesse dei lavoratori ma i rilievi fatti rimangono», fa notare Armida Filippelli, vice segretaria dell'area Zingaretti, che pure ha chiesto una nuova segreteria.
© RIPRODUZIONE RISERVATA