Pd Campania, i vertici nazionali irritati dopo le dimissioni di Roberti: «Basta polemiche»

Il Nazareno targato Schlein pensa a un nome di peso e con grande esperienza da spedire in una regione rissosa come la Campania

Elly Schlein a Bruxelles
Elly Schlein a Bruxelles
di Adolfo Pappalardo
Venerdì 24 Marzo 2023, 11:00
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Oltre diecimila iscritti dem al voto questo fine settimana a Napoli per la segreteria provinciale. Che poi non ci saranno sorprese se la lista dei delegati è unica, così come il candidato segretario designato che è Giuseppe Annunziata. Nessun fremito, quindi, dietro l'angolo questa volta per scegliere il successore di Marco Sarracino. Al suo posto Annunziata, fedelissimo del capogruppo Pd in Regione Mario Casillo.

Pagina già archiviata, insomma, al netto delle scelte dei circoli: si chiude domenica con il voto a Napoli città e comuni importanti come Ercolano, Giugliano e Torre del Greco. In totale 8300 iscritti dem, 1300 di Articolo Uno e 680 dem junior. Ma i riflettori sono tutti puntati sulla segreteria campana che ha creato una frattura tra i consiglieri regionali e il moloch deluchiano. Con i secondi che puntavano a far svolgere assieme i due congressi. A Napoli come quello regionale. Anche a costo di escludere Caserta pur di mettere su quella poltrona la designata Rosetta D'Amelio.

Ma i destini sono diversi e i consiglieri regionali (tutti della mozione Bonaccini) portano a casa il risultato che gli stava più a cuore staccandosi dal gruppo deluchiano e lasciandolo, di fatto, al proprio destino. 

E le acque rimangono agitate per le sorti del partito campano che i nuovi vertici nazionali democrat vorrebbero commissariare. E le dimissioni dell'europarlamentare Franco Roberti, l'altra sera, dal vertice della commissione regionale per il congresso non hanno fatto che accelerare la messa in scena di un copione già scritto. Senza contare come a Roma abbiano registrato con una certa irritazione tutta la vicenda campana che ha portato alle dimissioni di Roberti. Il Nazareno non ce l'ha certo con l'ex procuratore Antimafia quanto con il gruppo deluchiano ansioso di forzare la mano ed andare al voto per il regionale senza tener conto della richiesta di rinvio formulata da Roma attraverso una nota del tesoriere. «Il tesoriere nazionale deve fare il tesoriere, il suo compito è ripartire risorse non autorizzare o meno i congressi», è stata la risposta tranchant, messa verbale, del fedelissimo deluchiano in commissione prima di chiedere di procedere al congresso regionale senza gli iscritti casertani. Ipotesi che messa al voto su sua richiesta non passa. Da qui le dimissioni di Roberti «per uscire dall'ipocrisia e dallo stallo che si è venuto a creare».

E proprio l'addio dell'europarlamentare, stimatissimo a Roma, ha fatto innervosire ancora di più i vertici nazionali stanchi delle continue tensioni all'ombra del Vesuvio. «Basta con le polemiche», dicono facendo intendere come ormai il commissariamento ora sia l'unica strada percorribile per rimettere il partito campano in carreggiata. 

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Ma se ne parlerà la prossima settimana. Il tempo di sciogliere alcuno nodi che sono diventati più complicati del previsto. Non solo varare la nuova segreteria nazionale rispettando gli equilibri usciti dal congresso e garantendo gli spazi al gruppo dello sconfitto Bonaccini ma anche i nuovi capogruppo. E proprio queste ultime due nomine sono propedeutiche alla scelta di chi guiderà il partito in Campania. Il Nazareno targato Schlein infatti pensa ad un nome di peso e con grande esperienza da spedire in una regione rissosa come la Campania. Con i primi due nomi all'inizio ipotizzati, gli ex ministri Peppe Provenzano e Francesco Boccia (per lui sarebbe un ritorno), messi in stand by perché tra i papabili come capogruppo. Per questo tutto è, per ora, rinviato. In attesa della nomina dei nuovi gruppi dirigenti nazionali. Un minuto dopo invece dovrebbe essere la volta del commissario campano. 

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