Pd, De Luca ironizza su Schlein: «Quanta allegria tra i Dem»

La stoccata del presidente della Regione

Elly Schlein
Elly Schlein
di Adolfo Pappalardo
Martedì 14 Marzo 2023, 09:15
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Per verificare se il Pd campano cambierà volto bisognerà attendere almeno fine mese. Quando il Nazareno dovrebbe, come è nelle sue intenzioni, assestare una sciabolata a un partito fatto «di stranezze nei tesseramenti, capibastone e cacicchi vari», per usare le parole del nuovo segretario che ha elencato i mali da estirpare. E, quindi, per prima cosa: via al commissariamento del Pd di Caserta che è prodromico ad un'uguale operazione sul regionale, la casella cara al governatore De Luca.

Che, non a caso, domenica mattina devono essergli fischiate le orecchie e ieri se ne esce con una battuta sarcastica sul nuovo corso del partito. «Vedo un periodo di grande effervescenza e di grande allegria davanti a noi...», rimarca ieri mattina quando i giornalisti gli chiedono un commento sull'elezione di Elly Schlein.

Mentre il Gaetano Manfredi che certo non è un iscritto democrat, alla stessa domanda, dà ampi segnali di apertura: «È una grande opportunità. Ora bisogna costruire, ci vuole un'offerta politica inclusiva, ampia, larga e che soprattutto parli a tutto il Paese e che dia una risposta concreta ai bisogni dei tanti cittadini che oggi si sono allontanati dalla politica e che invece vogliono risposte concrete».

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D'altronde questo congresso ha disegnato una nuova geografia del Pd campano, mettendo all'angolo il gruppo deluchiano sostenitore della mozione Bonaccini. Con l'imperativo di mettere da parte i nomi più usurati e metterne in pista di nuovi. E lo si è visto plasticamente anche nella composizione di chi è entrato in direzione per la mozione Bonaccini: niente ras e consiglieri regionali che avrebbero dovuto ingoiare il boccone e fare buon viso a cattivo gioco. Domenica mattina, infatti, l'ordine di scuderia è stato di mettere sul piatto 3 donne e 3 uomini, ma con l'accortezza che fossero profili non usurati. «Si è deciso di lasciare spazio ad altri», dice un consigliere malcelando comunque un certo dispiacere. Uniche eccezioni per il consigliere regionale irpino Maurizio Petracca e il parlamentare Piero De Luca, figlio del governatore. Mentre il capogruppo regionale Mario Casillo piazza il suo alleato di sempre Lello Topo e due donne (la sindaca di Arzano Cinzia Aruta e Clara Raiola, vicesegretaria pd di Boscoreale e compagna di Antonio di Somma presidente del consiglio comunale della medesima cittadina) e l'ex parlamentare sannita Umberto del Basso de Caro fa il nome della consigliera comunale Floriana Fioretti.

Resta da capire ora se da Roma, dopo l'elezione della segreteria, si procederà davvero a carroarmato sul partito campano. «In 15 anni ogni segretario all'insediamento ha detto che il partito sarebbe stato pulito dalla incrostazioni e tutti applaudono compreso le incrostazioni. E dopo sei mesi tutto rimane uguale», ha rimarcato, nell'intervento conclusivo dell'assemblea di domenica, Michele Grimaldi, candidato sindaco Pd-M5s di Scafati, nel salernitano. Vedremo quindi a fine mese se si procederà davvero al commissariamento di Caserta dopo lo scandalo delle tessere gonfiate (che ha fatto imbufalire lo stesso Bonaccini) e poi a quello regionale, dove prima del congresso, si era deciso di far sedere Rosetta D'Amelio.

Non a caso da ieri iniziano a circolare improvvisamente, sull'asse Napoli-Roma, già i nomi dei possibili commissari del partito regionale. Dall'ex ministro Peppe Provenzano a Francesco Boccia, proprio commissario del partito sino a un mese fa. Ma non saranno loro perché entrambi in corsa per il posto di vicesegretario o capogruppo. Ma questo la dice sul fatto che è stata impressa un'accelerazione all'operazione Campania che la Schlein aveva in testa un minuto dopo la sua vittoria.

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