Marone potrebbe inserire nel ricorso anche l'aspetto del congresso «a rate»: «Se non si fossero aperte le urne - spiega - sarebbe stato possibile votare. Ma le urne sono state aperte e domenica scorsa nei singoli circoli lo spoglio è stato fatto. I Verbali non sono stati aperti ma gli scrutatori e i rappresentanti di seggio conoscono i risultati nei diversi circoli. Quindi sabato come si fa a votare sapendo già il risultato del voto?». Difficilmente la decisione del giudice ordinario arriverà in tempo per fermare il voto nei 208 circoli che non avevano aperto domenica scorsa. Intanto il Pd provinciale di Napoli si sta adoperando per organizzare il voto: molti dei circoli non hanno una sede quindi il partito sta cercando i luoghi per i seggi e mandando garanti nei circoli «ribelli». Intanto i toni restano di altissima tensione tra le varie anime del partito come testimonia un botta e risposta via Facebook tra Oddati e la parlamentare Pd Teresa Armato: «C'è un deliberato della commissione di garanzia regionale - scrive Oddati a chi gli contesta il ricorso alla magistratura - che dichiara illegittimo lo svolgimento domenica scorsa delle votazioni, ignorato. L'invito del vicesegretario nazionale ignorato. Un garante agli ordini di una parte che viola sistematicamente i nostri diritti. Cosa devo fare?».
La Armato difende Losacco: «Come puoi esprimere un giudizio cosi tranciante su una persona adamantina e corretta come Alberto Losacco.
Sei annebbiato evidentemente. Torna ragionevole» e si becca la controrisposta di Oddati: «Erano gli stalinisti a definire pazzi o irragionevoli coloro che si ribellavano ai soprusi. Losacco non è stato imparziale». Accuse a cui risponde Losacco: «Oddati cambia spesso atteggiamento nei miei confronti: quando ho sottoscritto la delibera Martina e l'ho diffusa mi ha chiamato e ringraziato ora registro che ha cambiato idea, il garante inviato dal partito nazionale concorda con il Pd cosa fare».