Pd-M5S, De Luca apre il confronto sul partito unico: «Così il campo largo può crescere»

Pd-M5S, De Luca apre il confronto sul partito unico: «Così il campo largo può crescere»
di Adolfo Pappalardo
Martedì 27 Luglio 2021, 08:00 - Ultimo agg. 19:04
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I grillini ci tengono a ribadire la propria autonomia; dall'altra parte i democrat non bocciano il percorso ma puntualizzano: la strada è lunga. In mezzo una certa meraviglia, quella sì che accomuna tutti, per l'apertura inaspettata di Vincenzo De Luca all'M5s. Proprio lui che dei grillini è stato sempre l'acerrimo nemico. Ricambiato ovviamente. Ma in politica, ed è questo il caso, posizioni di qualche mese fa possono sembrare anche un'era geologica precedente. Ed è questo il caso se domenica sera l'ex sindaco di Salerno apre. «Dobbiamo aprire un percorso con la componente progressista e riformista dell'M5s e avviare un percorso ambizioso di tendenziale unificazione verso un'unica forza politica, che sia un partito democratico occidentale, un partito riformista vero», ha teorizzato l'altra sera dal palco della festa dell'Unità andando ben oltre anche il patto elettorale siglato a Napoli.

«Che ci sia un tema di assenza di visione e di progettualità nei partiti tradizionali è vero e De Luca lo evidenzia. Al contrario, il Movimento è la forza politica che fin dalla sua nascita ha portato avanti temi innovativi, che hanno intercettato le esigenze reali dei cittadini, e che oggi sta proponendo una visione di Paese per i prossimi 30 anni», puntualizza subito la capogruppo grillina in consiglio regionale Valeria Ciarambino. «Oggi noi progettiamo il futuro insieme a Giuseppe Conte, lanciando la sfida della transizione ecologica, della digitalizzazione, dell'innovazione, accanto ai temi dell'attenzione alle persone e all'etica pubblica.

E tutto questo sta suscitando interesse verso il nostro progetto da parte di chi da tempo non guarda più ai partiti tradizionali. Per questa ragione trovo improprio - puntualizza - parlare di annessione dell'M5S, direi piuttosto che siamo elemento di attrazione rispetto ad altre forze, e siamo il vero sprone per far crescere questo campo largo».

Sulla stessa linea anche il senatore M5s Enzo Presutto.

«La situazione nel quadro politico nazionale è variabile, così come quella napoletana dove sono preoccupato per gli sbandamenti di una parte dell'M5s che strizza l'occhio ai centri sociali legati a de Magistris. Ma - aggiunge - l'alleanza napoletana con il Pd è un banco di prova e quello di De Luca, seppure affascinante, è un progetto proiettato molto in avanti». Scettico? «No ma l'alleanza per ora è solo su Napoli mentre noto che a Roma il Pd attacca ferocemente l'M5s. Detto questo sulla visione a lungo termine si può ragionare, non sono contrario a processi di cambiamento in un momento in cui il Paese ha bisogno di stabilità politica». 

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Dal lato democrat nessuno grida all'eresia ma tutti sono consapevoli di come sia un progetto lungo. «È un'evoluzione a cui guardare con interesse ed è una scommessa, è anche la linea del Pd nazionale, sul percorso di maturazione che l'M5s sta facendo», ragiona la senatrice dem Valeria Valente. E aggiunge: «D'altronde il Pd non può essere autosufficiente ed è evidente che dobbiamo attrarre nel nostro campo più forze possibili specie ora che i grillini si sono posizionati nel nostro campo riformista. Come è già accaduto a Napoli».

«A partire dai patti per queste amministrative bisogna trovare spinta e stimoli per un'alleanza più forte. E l'apertura di una personalità come De Luca che con i grillini non ha avuto grandi rapporti, è un buon viatico», teorizza Nicola Oddati, coordinatore nazionale delle agorà dem volute da Letta. «E Napoli - assicura - avrà un effetto positivo: d'altronde siamo sempre stati un laboratorio politico. Se l'alleanza Pd-M5s, sarà un successo alle comunali come spero, si aprirebbe la strada per un alleanza più stabile per le politiche». 

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