Pd Napoli a congresso, sfida senza i ras: vince un trentenne

Pd Napoli a congresso, sfida senza i ras: vince un trentenne
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 2 Dicembre 2019, 07:30 - Ultimo agg. 11:49
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Sabato prossimo sarà eletto ufficialmente segretario dall'assemblea provinciale, ieri pomeriggio invece l'ha sancito il voto nei circoli napoletani. Eccolo: Marco Sarracino, trent'anni esatti, una laurea in economia aziendale e orlandiano di ferro. Ma la vera novità è un'altra: è il primo congresso della storia (travagliatissima) del Pd vesuviano che non viene scandito da risse, veleni, tessere gonfiate ad arte dai vari ras e ricorsi finali in tribunale.

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Non è però stato facile. Anzitutto il partito usciva dall'ennesimo commissariamento (il terzo) dopo che il tribunale aveva sancito l'illegittimità dell'elezione del segretario precedente Massimo Costa. E il commissario Michele Meta, spedito da Nicola Zingaretti appena eletto alla guida dei democrat nella primavera scorsa, ha dovuto faticare non poco per poter dare il via allla corsa. Tra chi manovrava per rinviarlo sine die o comunque a dopo le elezioni regionali e il gruppo deluchiano che ha cercato di spostare la data pur di trovare un altro candidato. Ma alla fine anche i fedelissimi del governatore (anche se il diretto interessato stavolta ha preferito non interessarsi allo scontro per il vertice della federazione di Napoli per dedicarsi alla campagna elettorale) hanno fatto due conti ed hanno capito che, alla fine, sarebbero stati sconfitti malamente dalla mozione Zingaretti. E quindi meglio mettersi l'animo in pace e andare al voto con il nome unitario di Sarracino e una sola lista a suo sostegno. Nemmeno, quindi, presunte mozioni create ad arte solo per fare pressing in futuro.

Al voto sono andati quasi 120 circoli e l'affluenza è stata alta nonostante il risultato fosse scontato. Alle urne quasi il 70 per cento di circa 10mila iscritti secondo l'ultima anagrafe. per fare un paragone: due anni fa era solo il 38 per cento, c'era una platea più ampia al netto della scissione renziana e il costo della tessera non era lievitato da 13 a 23 euro.

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Non si è votato a Castellammare perché il circolo è stato commissariato da poco mentre ad Ercolano è spuntato qualche veleno perché uno scarto di appena 20 voti ha diviso il neoeletto segretario di circolo Luigi Luciani con lo sfidante Rodolfo Migliaccio. Accade quando un iscritto filma un dialogo con il sindaco Ciro Buonajuto, appena passato dal Pd a Italia Viva, che passeggia davanti al circolo e si intrattiene a parlare. «Hanno fatto di tutto per eleggere un segretario che garantisca la ricandidatura a Buonajuto», accusa l'iscritto. Ma non polemizza lo sconfitto che dice: «È stata ripristinata la dialettica politica». Mentre Luciani, il neo eletto, su Buonajuto candidato quasi frena: «Ha governato bene ed ha il nostro sostegno. Tutto il resto lo decideremo insieme dentro il Pd».
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