Pd, tessere gonfiate in Campania: 80 adesioni pagate con una sola carta

Irregolarità nelle procedure a Napoli, via alla cancellazione di mille iscritti

Una sede del Pd
Una sede del Pd
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 2 Febbraio 2023, 23:59 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 12:45
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Se a Salerno, a controllo ancora in corso, già si giustificano («tutto regolare») a Napoli si cancelleranno ben 1000 tessere. 987 per la precisione. E si parla di un numero doppio a Caserta dove il Pd ha triplicato, negli ultimi giorni, le adesioni: passando da poco più di 2mila nel 2020 ai quasi 6mila attuali. Lo stesso numero dei democrat di Napoli e provincia che ha però esattamente il triplo degli abitanti. E così a Salerno, stesso numero di residenti del Casertano, che arriva a ben 4600 iscrizioni. Più dell’ultimo tesseramento (3200) ma comunque numeri lontani dai tempi d’oro quando nella roccaforte deluchiana le iscrizioni al Pd arrivavano a 8mila. Altri tempi, altra storia. 

Oggi tutti i numeri saranno sul tavolo della commissione regionale di garanzia per il congresso (presiede l’ex procuratore e ora europarlamentare Pd Franco Roberti) che dovrà incrociare l’anagrafe degli iscritti delle varie province con i bonifici che stanno arrivando in queste ore. E verificare che non ci siano incongruenze formali che assottiglieranno le iscrizioni democrat. 

Per la Federazione di Napoli ci sono quasi un migliaio di iscritti da cancellare perché da un’unica carta di credito sono state pagate più di tre iscrizioni. Certo in qualche caso si tratta di errori in buonafede, come qualche capofamiglia che ha pagato la tessera per i propri congiunti diretti.

Ma in alcuni casi c’è chi ha pagato interi pacchetti di tessere. Anche 80 iscrizioni bonificate da una stessa carta o conto corrente bancario. E dalla Federazione di Napoli la decisione è di applicare alla lettera il regolamento varato dal nazionale: scatterà la mannaia per tutti i casi di pagamenti oltre le tre tessere. 

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Più complicato il caso dei tesseramenti a Caserta e Salerno dove i numeri, abbiamo visto prima, sono imponenti. In Terra di lavoro, in particolare, l’allarme «doping» l’ha lanciato Gianni Cuperlo, il politico triestino candidato alla segreteria nazionale. E qui si vocifera di almeno 1500 tessere da cancellare perché interi pacchetti sarebbero state pagate da un unico conto. Veleni e sospetti che, come ad ogni congresso, turbano il voto in Campania condizionato da ras e capicorrente vari. Un classico. «Di solito a livello nazionale l’iscrizione al Pd è di circa il 20-25 per cento delle persone che votano il partito, stavolta siamo in alcuni Comuni del Casertano al 90 per cento», ammette, a verifica ancora in corso, il presidente della commissione di Terra di lavoro Francesco Gatto. 

Ombre che si addensano anche su Salerno, la roccaforte del governatore De Luca (che sostiene il collega dell’Emilia Bonaccini), dove ieri si sono susseguite per ore ipotesi di bonifici partiti da un’unica fonte. Ma da Salerno mettono subito le mani avanti. 

«I bonifici sono la prima cosa che viene controllata. Devono essere stati fatti entro il 31 gennaio e costituiscono un altro processo di validazione delle tessere. Non ci risultano al momento bonifici singoli per tante iscrizioni. Da regolamento si può fare dallo stesso conto corrente o con la stesa carta di credito il pagamento per tre tesseramenti e al momento non me ne risultano altri con più pagamenti. È stato sottolineato anche che - spiega Giovanni Coscia, il presidente della commissione di Salerno - diversi tesserati hanno la stessa mail, ma non trovo giusta questa pregiudiziale perché se una persona a casa propria ha fatto la tessera a suo padre o sua madre che non hanno la mail, usa sempre la propria». 

Poi aggiunge: «Le tessere fatte direttamente online attendono prima la conferma da parte di ogni segreteria e poi il passaggio per la commissione. Poi ci sono anche le iscrizioni cartacee che hanno tre passaggi, passando prima dal controllo del Pd a Roma e poi alla piattaforma informatica. E’ un procedimento giusto di trasparenza, però complicato dal punto di vista operativo». 

Si temono però incongruenze se il commissario del Pd della Campania Francesco Boccia ha attivato procedure molto rigide di controlli per il tesseramento. E comunque dopo le verifiche dalle province l’ultima parola sarà del presidente della Commissione regionale Franco Roberti e poi della commissione nazionale. 

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