Piano lavoro per la Campania, subito 16 mila candidati in 24 ore

Piano lavoro per la Campania, subito 16 mila candidati in 24 ore
di Carlo Porcaro
Giovedì 11 Luglio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 10:43
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Già 16mila domande nelle prime 24 ore di pubblicazione del bando per coprire i primi 3mila posti a disposizione. Il corso-concorso della Regione Campania, gestito dal Formez, si presenta con numeri monstre. Martedì sera la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la fame di lavoro è tantissima: per il governatore questa è la risposta al reddito di cittadinanza sempre criticato e un piccolo rimedio alla fuga di cervelli. Ieri la presentazione del piano lavoro in sala giunta a Palazzo Santa Lucia. «Cambieremo la vita a 3mila campani», l'annuncio.
 
Per iscriversi c'è tempo fino all'8 agosto, già ad ottobre l'inizio dei 10 mesi di formazione pagati mille euro al mese al termine dei quali ci sarà un colloquio orale per l'assunzione. Dove? Alla giunta regionale, al Consiglio regionale, ma soprattutto nei 166 Comuni che hanno aderito - a sorpresa quello di Napoli vi ha aderito in extremis con apposita delibera del 14 giugno perché autorizzato da Roma a fare assunzioni - per un totale di 282 enti che hanno segnalato un vuoto di organico. Si sa già quali funzioni svolgeranno gli assunti. «Questo piano nasce infatti da una indagine conoscitiva sui vuoti di organico che si sarebbero venuti a creare da qui a tre anni negli enti pubblici. L'Anci ci ha fornito questi dati e noi abbiamo fatto il miracolo. Stiamo ringiovanendo e qualificando la Pubblica amministrazione, un passo storico», ha spiegato De Luca.

Per ora, questo il rammarico espresso in conferenza, hanno aderito solo 166 Comuni per ragioni burocratiche. «La prima difficoltà è che i comuni hanno dovuto sottoscrivere 13 atti per candidarsi: è la prima demenzialità di questo Paese. Basta un atto di giunta e un passaggio col collegio dei revisori. Poi ci sono decine di comuni in dissesto e pre-dissesto. Alcuni comuni stavano per candidarsi ma abbiamo deciso di mettere un punto fermo. Altre criticità: il tempo di validità della graduatoria, per la norma vale il periodo di espletamento del concorso. È demenziale perché non puoi fare un concorso ogni tre mesi. Poi si mette a concorso un numero calibrato sui posti disponibili oggi, più il 20%. Poi l'ampiezza della graduatoria: in genere era il quadruplo. Noi avevamo proposto di avere una graduatoria di 10mila idonei e validità 3 anni, ma ci hanno consentito solo il 20% di idonei. Lavoreremo per avere in tempi rapidi un'iniziativa parlamentare per avere estensione temporale della graduatoria». Il ministro della Funzione Pubblica Giulia Buongiorno, ringraziato dallo stesso De Luca, non ha replicato sulle criticità ma anzi ha auspicato che «il concorso unico su base territoriale sia scelto anche in futuro, perché - facendo in modo che le unità di personale individuate possano lavorare presso gli enti per i quali hanno effettivamente vinto una selezione - scongiura le migrazioni dei dipendenti pubblici alle quali siamo stati abituati in questi anni». Tra le bocciature al piano quelle dei grillini per i quali il concorso è «un bluff» mentre per l'ex assessore al Lavoro Severino Nappi resta il dubbio se «i Comuni che hanno ospitato i giovani siano obbligati ad assumerli o no. La convenzione che gli enti hanno firmato non lo prevede». E pensare che tre anni fa la bocciatura del piano la fece l'allora ministro del Mise Carlo Calenda. De Luca è riuscito dove non riuscì col centrosinistra.
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