«Il Consiglio regionale della Campania ha individuato le strutture che, in attuazione del DM 71, dovranno essere messe al servizio dell’assistenza territoriale. Poiché, come sempre, è stato fatto senza sentire nessuno, chiediamo di conoscere quali sono i criteri alla base delle scelte effettuate.» Lorenzo Medici, leader della Cisl Funzione Pubblica, il più importante sindacato di comparto, non ci sta e vuole sapere in base a quali logiche sono state individuate le località, le sedi e gli stabili presso cui ubicare le case della comunità, le centrali operative territoriali e gli ospedali di comunità. In dettaglio, rispetto alle previsioni della Giunta, le case passano da 169 a 172, le centrali da 58 a 65 e gli ospedali da 45 a 48.
«C’è un piccolo incremento – sottolinea Medici – di strutture, forse fatto per dare qualche contentino. La domanda da porsi è: quale fondamento oggettivo hanno? Gli immobili individuati a chi appartengono? Perchè sono stati scelti certi Comuni e non altri? Qui parliamo di soldi dei cittadini, che l’Unione Europea ci ha dato perché li abbiamo versati in tasse e balzelli vari, e che dobbiamo in parte restituire. Perciò abbiamo il diritto di conoscere le motivazioni alla base delle decisioni assunte. La Regione convochi un incontro pubblico con le forze sindacali e sociali, aperto ai cittadini interessati, e ci indichi nei dettagli il progetto, per poterlo eventualmente migliorare.
«L’altro aspetto da dirimere, su cui la Cisl sta insistendo da anni, è relativo alle assunzioni. Al servizio di queste strutture occorrono, stando ai dati regionali, 2400 infermieri e 300 unità di personale di supporto, che andranno a sommarsi ai vuoti già esistenti nelle piante organiche per effetto del commissariamento e ai 6700 precari da stabilizzare. In totale, sono necessarie 14 mila assunzioni. «Quando – conclude Medici – verranno programmate e finanziate? Non credo che la Giunta e il Consiglio vogliano far funzionare case, centrali ed ospedali senza gli addetti, come ha fatto e sta facendo per i nosocomi esistenti attualmente, a partire dai pronto soccorso. Immagino che questo lo capiscano tutti. Possibile che la politica e l’elefantiaco apparato burocratico che sta attorno per dirle solo sì non lo comprendano?».