Comune di Napoli, la sfida del Pnrr tra scuole e trasporti: «No a tagli dall'alto»

Manfredi rilancia il progetto Full green, sviluppato da Anm in concerto con il Comune

Comune di Napoli, la sfida del Pnrr tra scuole e trasporti: «No a tagli dall'alto»
di Luigi Roano
Lunedì 5 Dicembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 6 Dicembre, 07:25
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Sono 800 i milioni, sul miliardo di finanziamenti del Pnrr che toccano a Napoli, che già hanno avuto il via libera e in alcuni casi si sta già procedendo con le gare. Di tutto questo e di altro oggi in Consiglio comunale parlerà il sindaco Gaetano Manfredi. Una relazione sullo stato dell'arte dell'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza su cui pende l'incubo di un taglio del 20%. Un problema che non riguarda solo Napoli, ma anche altre città come Torino e l'intero sistema Paese. La capienza di spesa per l'anno in corso per l'Italia sarebbe di 35 miliardi ma il parco progetti a stento arriva a 15 e la Ue è pronta a tagliare perché come è noto se non si rientra nella tempistica dettata dall'Europa quei fondi potrebbero essere ritirati atteso che proroghe in vista a oggi non se ne vedono. Napoli ha ottenuto - date le premesse e il contesto - una buona performance e i problemi del taglio ci potrebbero essere sui 200 milioni mancanti all'appello. Ma l'ex rettore avverte: «Su quanto già fatto penso che non si possa tornare indietro è un processo irreversibile, abbiamo in qualche gara un problema sui prezzi, ma ci sono coperture lasciate da Mario Draghi e che ha confermato Giorgia Meloni». Non sarebbe un buon auspicio iniziare il 2023 con 200 milioni in meno, tuttavia va ricordato che oltre ai finanziamenti del Pnrr il Comune ha avuto un altro miliardo alla voce trasporti, fondi sempre europei e anche altre fonti finanziamento nazionali. A questi si aggiungano 1,3 miliardi del Patto per Napoli. Tutti fondi spesso messi in connessione tra loro per completare opere complesse. Insomma i soldi ci sono ora bisogna spenderli e a Palazzo San Giacomo sono intenzionato ad andare su questa strada. Questa la sfida del Municipio napoletano, sarà vinta? A metà del nuovo anno dovremmo vedere già qualche cantiere aperto e a quel punto si potranno fare delle proiezioni.

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Le potenzialità del Pnrr - acronimo che sta per Piano nazionale di ripresa e resilienza - iniziano a materializzarsi, scuole, trasporti, verde, strade i quattro grandi pilastri di spesa.

Nella sostanza il perno dello stesso Pnrr che ha come obiettivo finale la transizione ecologica. Il motore che deve portare allo sviluppo di tutto quello che c'è dentro questi asset, vale a dire dalla digitalizzazione, ai rifiuti passando per gli impianti sportivi e naturalmente il welfare. Più di un centinaio i progetti già presentati. Sui trasporti Manfredi scommette sul ferro e sui bus elettrici. Progetti che valgono circa 200 milioni. Il sindaco recupera con 17 milioni la linea tranviaria che da San Giovanni a Teduccio porta a piazza Sannazaro con l'acquisto di 5 tram di 24 metri che vale 15 milioni. La mission è quella del «trasporto rapido di massa». Sul fronte della metro 41 milioni per l'acquisto di nuovi 4 treni che sommati agli 11 pronti ma che devono andare in esercizio formerebbero una flotta importante. Il tram che collega l'area est a quella ovest porterà con se opere di riqualificazione urbana. Per quanto riguarda la gomma l'investimento è sui bus elettrici e vale 144 milioni. C'è il Progetto Full green, sviluppato da Anm in concerto con il Comune. Vale a dire la «Realizzazione delle infrastrutture di ricarica elettrica nei depositi e opere di adeguamento dei depositi siti in Piazza Carlo III, Via Nazionale delle Puglie e Cavalleggeri» che vale 36 milioni. Nel settore ambientale la mission comprende interventi per l'agricoltura sostenibile, il mantenimento del patrimonio arboreo e il miglioramento della «capacità di gestione dei rifiuti». Trenta i milioni per l'impianto di compostaggio nell'area nord. In periferia, giusto per fare un esempio, con 17 milioni si mette mano alla «Rigenerazione urbana del complesso di edilizia residenziale pubblica di via Toscanella nel quartiere Chiaiano: «Riduzione del disagio abitativo mediante sostituzione edilizia di un prefabbricato per 77 alloggi e qualificazione dell'ambito come porta del distretto ecoambientale del Parco Collina». In questo mare di soldi alla voce Fondo complementare soldi dello Stato, circa 31 miliardi e Napoli già ha avuto 100 milioni per l'Albergo dei Poveri. Quali saranno le funzioni dell'edificio più grande d'Europa? Li dentro è prevista la più grande infrastruttura sociale della città. «In grado di offrire, in maniera unitaria e coordinata, tutti quei servizi che permettono di soddisfare interessi collettivi». Quattro i pilastri su cui fonda il progetto. Quello sanitario con «centri di prevenzione, diagnostica e assistenza». Quindi le donne: «Creazione di strutture che favoriscano l'occupazione delle donne come centri di assistenza sociale, per la cura degli anziani, asili nido». La terza mission dell'Albergo dei Poveri è tarata sui giovani con la «creazione di spazi per il coworking» e infine il tema degli alloggi. «Creazione di nuove soluzioni abitative - alberghi sociali e alloggi temporanei - in grado di creare nuove comunità con servizi sociali dedicati». Cioè accoglienza anche per i senza fissa dimora. 

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