Pomigliano, addio alle interrogazioni in aula: «Noiose e inutili»

L'opposizione parla di «norma bavaglio» ma la maggioranza non la vede per niente così. Fatto sta che è scoppiato l'ennesimo furibondo scontro politico a Pomigliano. Il sindaco, Raffaele Russo, e la sua maggioranza di centrodestra hanno infatti abolito i consigli comunali interamente dedicati alle interrogazioni sulle varie problematiche cittadine, interrogazioni che i consiglieri potevano rivolgere direttamente alla giunta durante una convocazione specifica denominata «seduta ispettiva». La decisione di abolire queste sedute è stata definitivamente approvata durante l'ultima assemblea cittadina, scatenando l'ira degli otto consiglieri di opposizione, quattro del Pd (Giovanni Russo, Michele Tufano, Angelo Toscano, Giulia Bladier) e quattro del Movimento 5 Stelle (Salvatore Cioffi, Dario De Falco, Salvatore Esposito e Annalaura Perfetto). «Con questo atto ci avete messo il bavaglio: avete abolito la democrazia a Pomigliano», accusano le minoranze. Che tra l'altro hanno annunciato la volontà di incontrare il prefetto di Napoli sulla faccenda.
 
In realtà oltre a queste sedute «ispettive» del consiglio comunale il primo cittadino avrebbe voluto apportare un'altra modifica allo statuto e cioè il dimezzamento dei tempi di replica di ogni consigliere per ogni interrogazione presentata. Ma questa seconda modifica è stata ritirata. «C'è stato un minimo di buonsenso in questo caso hanno commentato i consiglieri di opposizione - non avremmo avuto più il tempo di replicare dai nostri seggi alle risposte della giunta circa le varie problematiche, quelle risposte che potrebbero risultare eventualmente carenti e insoddisfacenti». Ma perché Russo e la sua maggioranza hanno deciso di dare un taglio ai lavori dell'assemblea cittadina, modificando lo statuto della città? «Non se ne poteva più ha detto Russo in Consiglio - non potevamo continuare a tenere lunghi e noiosi consigli sprecando tempo e danaro pubblico solo per interrogazioni sulle buche stradali o sui pali dell'illuminazione. Noi abbiamo bisogno di interrogazioni di peso, sul futuro della città, sulle prospettive, sulle partecipate Enam o Asm, per esempio. Questa nostra decisione ha concluso Russo non farà altro che riavvicinare i cittadini alla politica locale, cittadini che si erano stancati di vedere consigli comunali ispettivi monotoni e inutili».

In base alle modifiche appena apportate allo statuto le interrogazioni potranno essere presentate dai consiglieri comunali soltanto al termine delle sessioni ordinarie di ogni assemblea cittadina, convocata sui vari provvedimenti amministrativi da approvare. Le interrogazioni potranno essere discusse solo per un'ora. «Nella loro incompetenza hanno però dimenticato di abolire un particolare è la stoccata del pd Tufano e cioè che anche solo cinque consiglieri comunali potranno ancora far convocare l'assemblea in seduta straordinaria. E su qualsiasi argomento». Intanto si avvicinano le elezioni comunali, previste tra poco più di un anno. Ma la gente non potrà più vedere in diretta televisiva (c'è un canale locale che segue i consigli comunali) gli «epici» e tesissimi scontri politici che si consumavano proprio durante le sedute ispettive. «Vorrà dire - conclude Cioffi - che aumenteremo la nostra presenza tra la gente mentre loro resteranno arroccati in un castello destinato a crollare».