Pompei, il pasticcio della sezione 13:
​schede contestate e risultato in bilico

Pompei, il pasticcio della sezione 13: schede contestate e risultato in bilico
di Susy Malafronte
Giovedì 24 Settembre 2020, 09:42
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Un'ombra aleggia sul voto a Pompei e rischia di compromettere l'elezione al primo turno di Carmine Lo Sapio. È tutto da chiarire il giallo delle cinque schede in più della tredicesima sezione. Nel pomeriggio di ieri, alle 15, al terzo piano di Palazzo de Fusco, si è regolarmente costituita la commissione centrale elettorale la quale ha rinviato, alle 15 di oggi, i lavori di verifica di tutti i verbali stilati dai presidenti di seggio. In particolare, il giudice che presiede tale organismo focalizzerà l'attenzione sul seggio di via Messigno, sede in cui sono state contestate, da parte dei rappresentanti di lista, cinque schede (quattro a favore di Lo Sapio e una a favore di Domenico Di Casola). Qualora la commissione dovesse riscontrare delle anomalie, a sua volta stilerà un verbale grazie al quale Di Casola, principale avversario di Lo Sapio, potrebbe presentare ricorso al Tar.

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I PLICHI
Considerando i voti di tutte le sezioni, Lo Sapio vince con il 50,2. Ma ufficialmente, al ministero dell'Interno risultano scrutinate 23 sezioni su 24 con Lo Sapio al 50 per cento netto. Di Casola è al 45,72. I voti della sezione 13 possono dunque modificare gli equilibri e anche poche schede, come nel caso delle cinque contestate, possono far scendere Lo Sapio al di sotto del 50 per cento. Cosa succederebbe? Intanto, i risultati della sezione sono stati congelati tanto che i plichi vidimati non sono stati inviati, come da prassi, in prefettura.
In realtà la situazione è molto complessa. Il lavoro della commissione, sostengono i funzionari comunali, non andrà ad inficiare il risultato elettorale che ha portato alla vittoria il segretario cittadino del Pd. Anzi, al termine delle verifiche di routine il giudice procederà con la proclamazione di Lo Sapio. Cerimonia che potrebbe avvenire già domani. Il ricorso al Tar, infatti, non può avvenire d'ufficio, da parte del Comune o della commissione elettorale, ma deve partire dalla presunta parte lesa, in questo caso Di Casola. Per il riconteggio delle schede serve infatti l'iniziativa di un giudice e la commissione ha il solo potere di visionare il registro dei voti e controllare se il numero dei votanti corrisponde con il numero delle preferenze.

La vicenda delle cinque schede contestate alla sezione 13 ha lasciato la città con il fiato sospeso. Dopo l'annuncio della vittoria al primo turno di Carmine Lo Sapio, il giallo ha creato un clima di tensione, soprattutto per il neo sindaco, i suoi elettori e la squadra che lo ha sostenuto in campagna elettorale. Da parte sua Domenico Di Casola, avvocato di professione, sta studiando il caso da ogni punto di vista ed è intenzionato ad andare fino in fondo. Vedersi sfumare la possibilità di andare al ballottaggio per uno scarto di cinque schede dubbie lascia, di sicuro, l'amaro in bocca e così annuncia una valanga di ricorsi in tutte le sedi istituzionali preposte. Insomma, non c'è pace e il caso rischia di avvelenare ulteriormente un clima politico già di per sé teso per le divisioni interne al Pd.

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