«Popolari, Riformisti, Liberali», Pomicino battezza il nuovo partito

«Popolari, Riformisti, Liberali», Pomicino battezza il nuovo partito
di Emiliano Caliendo
Sabato 11 Dicembre 2021, 19:00 - Ultimo agg. 19:01
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«Popolari, Liberali, Riformisti» al momento si chiama così l’embrione di partito centrista di cui si è discusso questa mattina in una conferenza stampa all’Hotel Vesuvio sul lungomare di Napoli.

Presenti in sala una quarantina di persone, perlopiù addetti ai lavori della politica insieme a qualche curioso, ma non è mancata la visita di esponenti “extra-centristi” come due rappresentanti storici della destra locale quali l’ex europarlamentare Enzo Rivellini, animatore del gruppo civico Napoli Capitale, e l’ex consigliere regionale Pietro Diodato.

«Siamo venuti a trovare qualche amico», hanno chiosato i due. Mattatori dell’evento, ovviamente, coloro che saranno i fondatori campani di questa nuova forza politica, il cui congresso fondativo vero e proprio si terrà solo a gennaio. Questi sono l’ex consigliere comunale di Forza Italia, Stanislao Lanzotti, l’ex parlamentare ed europarlamentare di Udc e Pdl – candidata a sostegno del governatore De Luca alle ultime regionali - Erminia Mazzoni, l’ex deputato, una vita nella Dc, Giuseppe Gargani. Padre nobile dell’operazione, l’ex ministro ed esponente di primissimo piano della fu Democrazia Cristiana, Paolo Cirino Pomicino.

«La mia generazione – spiega Pomicino – con me in primis, non farà parte attivamente del partito ma offrirà un sostegno di idee agli amministratori locali e ai dirigenti. Sperando di creare un effetto domino positivo per cui anche altri scopriranno la loro cultura di politica di riferimento. Semmai l’avessero.» Non è un caso, dunque, che nel corso della conferenza siano intervenuti anche volti nuovi quali l’avvocato irpino Amerigo Festa o la neoeletta consigliera comunale di Salerno, Barbara Figliolia, della lista che fa riferimento all’ex sindaco salernitano Aniello Salzano.

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«Dinanzi ad un sistema politico pieno di partiti anonimi, privi di cultura di riferimento, il nostro – precisa Pomicino – rappresenta un tentativo di creazione di un nuovo soggetto politico regionale con la capacità di rilanciare le due grandi culture politiche di stampo europeo: popolarismo e liberalismo. Non abbiamo bisogno di nomignoli faunistici o floreali». In sostanza, Pomicino punta sulla riproposizione rassicurante dell’usato sicuro almeno da un punto di vista delle idee e dei contenuti politici. Ripresi, secondo i presenti, solo nella forma dal sindaco di Benevento, Clemente Mastella - convitato di pietra mai citato esplicitamente in tutti gli interventi - che ha tentato un’operazione simile qualche giorno fa, fondando il partito Noi di Centro, dalla quale i “Popolari, Riformisti e Liberali”, a microfoni spenti, prendono tutti le distanze. «Non siamo per l’uomo solo al comando.

Non vogliamo diventare un centrino bensì costruire un progetto politico inclusivo. Non miriamo ad ottenere lo strapuntino dalle maggioranze politiche del momento. Perché le nostre stesse culture politiche sono maggioritarie nel Paese. Siamo un progetto politico che vuole rimettere al centro i valori e le identità», tuona Mazzoni. L’ex vicesindaco di Benevento ricorda poi la sfida rappresentata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: «Il Pnrr è una sfida non dal punto di vista dell’attuazione, ma della progettazione. Manca il progettista ovvero la politica. Adesso tocca agli amministratori locali dover capire come spendere queste risorse».

Inizialmente la conferenza si sarebbe dovuta tenere al teatro Troisi di Fuorigrotta. Una prova muscolare che è stata evitata «per via del covid», spiega Lanzotti, e che permetterà di mettere insieme e discutere «le idee progettuali in vista del congresso di gennaio». Lanzotti fa sapere che «il partito ha già pronte le liste per le elezioni provinciali in tutta la Campania» e che ci sono «interlocuzioni in corso con Italia Viva, Azione e Udc, senza avere la presunzione di stabilire chi sia il migliore».  Non sbarra le porte a nessuno l’ex capogruppo di Forza Italia in Sala dei Baroni: «Oggi inizia – afferma Lanzotti - un esperimento che, solo con grande generosità e dedizione, può portare a risultati. Sarebbe bastato mettere un simbolo con la scritta Pomicino per fare un partito, ma la sua generosità serve a costruire un soggetto in cui preleveranno le regole. Venite, ragioniamo insieme, questa è la casa di tutti quanti noi». Si segnalano, però, le assenze dei consiglieri di Azzurri per Napoli, Massimo Pepe e Anna Maria Maisto, così come del manager Riccardo Monti e della presidente di Prima Municipalità Giovanna Mazzone. Compagni di viaggio che dovrebbero apparire più in là, man mano che il nuovo partito inizierà ad irrobustirsi fino a diventare un «partito nuovo, senza personalismi», come nelle parole di Giuseppe Gargani, e non l’ennesimo partitino di centro. Da questo punto di vista le prossime elezioni provinciali, su tutte Caserta dove la nuova formazione sosterrà il presidente uscente Giorgio Magliocca, e quelle per la Città Metropolitana di Napoli saranno il primo banco di prova.

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