Porta Est, la Regione: una legge per il 20% di volumetrie in più

Porta Est, la Regione: una legge per il 20% di volumetrie in più
di Luigi Roano
Giovedì 20 Ottobre 2022, 07:21 - Ultimo agg. 18:09
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Fermo restando che sulla questione urbanistica della città è sovrano il Consiglio comunale, nella modifica della legge urbanistica della Regione varata il 10 agosto, all’articolo 1 c’è scritto che è possibile l’aumento degli indici di fabbricabilità fino al 20% su determinate aree. E quella dove dovrebbe svilupparsi “Porta Est” sui suoli delle Fs è una di queste. Una opzione per il Comune nel senso che può utilizzare questa possibilità ma anche no atteso che è Palazzo San Giacomo sovrano sulla materia assieme all’Assemblea cittadina. È una possibilità che dalla Regione rilanciano nel tentativo di sbloccare “Porta Est” che l’ente guidato dal presidente Vincenzo De Luca rilancia e ricorda in questi giorni. Visto che si avvicina il tempo delle decisioni - il 3 novembre se ne discuterà in Commissione urbanistica - e ciascuno mette in campo tutto quello che è lecitamente possibile per far quadrare i conti. Quelli delle volumetrie, che si sono sballate quando la Regione sui 127mila metri quadrati delle Fs cala il suo progetto da 60mila metri quadri - siamo dentro l’ex scalo merci delle Ferrovie dello Stato lato corso Arnaldo Lucci - di costruire il suo nuovo quartier generale. Saturando così le volumetrie che in quell’area il Prg stoppa intorno ai 70mila metri quadrati.

Cosa significa? Le Fs devono valorizzare quei suoli con delle loro volumetrie, circa 67mila metri quadri altrimenti la sistemazione del “Nodo Garibaldi” - ovvero la copertura dei binari della Circumvesuviana e la bretella che collega la A3 all’ex scalo merci che diventerà terminal dei bus - non è sostenibile finanziariamente. La modifica alla legge regionale cade nel bel mezzo del dibattito sul nuovo quartier generale della Regione che depaupererebbe il Centro direzionale dove la stessa Regione occupa ben 5 edifici. Cosa c’è scritto di nuovo dunque nell’articolo 1 della legge urbanistica regionale? «Per gli interventi finalizzati al recupero ed al riutilizzo di complessi industriali e produttivi, da realizzarsi con ristrutturazioni edilizie effettuate anche mediante abbattimento e ricostruzione di volumetrie preesistenti, è previsto il riconoscimento di una volumetria aggiuntiva, non superiore al venti per cento, rispetto a quella preesistente».

Purché gli aumenti siano «per destinazioni compatibili o complementari con le destinazioni della zona omogenea in cui tali complessi ricadono, anche mediante il riposizionamento delle relative volumetrie nell’ambito dell’area coperta o scoperta rientrante nella disponibilità del complesso immobiliare industriale oggetto dell’intervento di ristrutturazione». Siamo esattamente dentro l’ambito di “Porta est” Gianturco. Dove la flessibilità che dà la legge regionale è massima: «Tali interventi con le medesime premialità e condizioni sono consentite anche nel caso di delocalizzazione dello stesso complesso industriale e produttivo, laddove vi sia la disponibilità di una area alternativa rispetto a quella ove ricadono le volumetrie preesistenti oggetto dell’intervento e conforme alle previsioni dello strumento urbanistico». 

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La questione della delocalizzazione è importante. Il Comune ha detto no all’aumento degli indici di fabbricabilità - quelli richiesti in prima battuta da Fs e Regione per l’ex scalo merci, si sarebbe trattato di aggiungere altri 60mila metri - però nel frattempo ha aperto un canale di dialogo con Fs perché il “Nodo Garibaldi” per Palazzo San Giacomo è necessario risolverlo. Nella sostanza il Municipio napoletano potrebbe mettere a disposizione - come anticipato da Il Mattino nell’edizione del 30 settembre - i suoli che possiede al Centro direzionale ai quali aggiungere per le Fs anche qualcosa sugli indici di fabbricabilità attingendo alla legge regionale. Una trattativa ormai in corso. Uno schema che però deve passare dal Consiglio comunale arbitro di una vicenda urbanistica di grande spessore. Perché l’operazione “Porta Est” e del rilancio Centro direzionale è il cuore della Variante orientale al Prg. Come spiegano gli urbanisti è la zona di innesco per creare sviluppo a Napoli. E la zona orientale è infatti già al centro di grossi investimenti pubblici e privati.
 

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