Porto di Napoli, ecco il piano: meno merci e più crociere

Porto di Napoli, ecco il piano: meno merci e più crociere
di Antonino Pane
Giovedì 28 Ottobre 2021, 23:58 - Ultimo agg. 30 Ottobre, 10:28
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Il porti campani hanno finalmente un piano che pianifica il loro futuro. Si chiama “pianificazione strategica di sistema” il documento redatto dall’Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centrale e approvato all’unanimità dal Comitato di gestione e dall’organismo di partenariato. «Un risultato straordinario - dice il presidente Andrea Annunziata - che ora ci consente di partire con i piani regolatori dei tre porti, Napoli, Salerno e Castellammare. Siamo una delle prime Adsp ad aver adottato il piano e posso dire, con piena soddisfazione, che ho avuto la massima collaborazione da parte di tutti. I tre porti campani possono ora guardare al futuro con più serenità».  

Il documento sarà ora trasmesso alla Regione Campania che avrà 60 giorni di tempo per approvarlo, previa intesa con il ministero per le Infrastrutture e le Mobilità Sostenibili, sentita la Conferenza nazionale di coordinamento delle Autorità di Sistema Portuale. «Ma il grosso è stato fatto - continua Annunziata - perché abbiamo sempre ricercato condivisione e concertazione con tutti gli attori coinvolti, grazie allo sforzo collettivo della struttura, dei Comuni interessati, dell’Organismo di Partenariato e del Comitato di gestione. Recependo e analizzando una molteplicità di osservazioni, di indicazioni siamo riusciti, con efficienza ed entusiasmo, a redigere il documento». Nella stessa seduta, il Comitato di Gestione ha approvato il bilancio di previsione del 2022 che mostra segnali di ripresa e, soprattutto, recepisce lo stanziamento previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per gli investimenti infrastrutturali da realizzare nei Porti di Napoli, Salerno e Castellammare. Il piano mette a fuoco un principio fondamentale che vale per tutti e tre i porti, apertura alle città che li ospitano. Basta barriere, basta spazi sottoutilizzati è massima espansione per le attività storiche dei singoli porti. Ma vediamo le linee guida del futuro della portualità campana.

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Per lo scalo partenopeo si punta con decisione sulla logistica. Il fulcro principale su cui ruota lo sviluppo è la nuova darsena di levante, una infrastruttura attesa da decenni, che ora finalmente è pronta è una volta attrezzata consentirà alla grandi navi portacontenitori di attraccare di fianco e quindi di accelerare notevolmente le operazioni di carico e scarico. Altro punto centrale per lo sviluppo sono i collegamenti ferroviari. Fermata la colmata del litorale di San Giovanni, come richiesto con forza dalla popolazione, si punta sul raccordo ferroviario con Napoli Traccia che dovrà unire il porto con gli interporti. Un collegamento tra il porto e la stazione di Napoli Traccia che dovrà essere esclusivamente dedicato alla ferrovia e che quindi dovrà consentire la formazione di lunghi treni per trasportare i contenitori verso gli interporti. Naturalmente non si perde di vista il trasporto su gomma con un nuovo asse viario di ingresso in porto dalle autostrade. E poi il turismo, il nuovo Beverello dove finalmente sono ripresi i lavori. E poi grande spinta alle crociere con un collegamento più diretto con la città. Crescerà anche la cantieristica che è e rimane un altro tassello fondamentale della storia portuale napoletana. 

Innanzitutto la logistica, attività fondamentale per il porto che ha saputo ritagliarsi un proprio ruolo importante nell’economia della città. Su questo filone il tassello più importante resta Porta Ovest per migliorare i collegamenti con la rete autostradale. Per Salerno si punta anche con decisione sulle crociere grazie al prolungamento del molo principale e sul traffico Ro. Ro. E poi il trasporto delle auto nuove e alla necessità di dotare le infrastrutture portuali di un silos per auto.

Massima attenzione alla cantieristica e in particolare allo sviluppo dello stabilimento Fincantieri. Ma si punta anche su grandi yacht e sul turismo. Punti di svolta è la demolizione di tutte le infrastrutture inutilizzate che affacciano sul porto. Giù i vecchi silos del grano e riconquista di nuovi spazi verso il mare. Castellammare avrà una nuova grande piazza a Oriente sul mare che dovrà spingere recupero urbanistico di tutta l’area che va dalle Antiche Terme alla Cassa Armonica nel cuore della Villa Comunale. 

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