Ballottaggi 2022, la rivincita di Manzoni: «A Pozzuoli solo errori, il Pd è da ricostruire»

Ballottaggi 2022, la rivincita di Manzoni: «A Pozzuoli solo errori, il Pd è da ricostruire»
di Gennaro Del Giudice
Lunedì 27 Giugno 2022, 23:45 - Ultimo agg. 28 Giugno, 07:33
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Il neo sindaco Luigi Manzoni già pensa al futuro. Lo fa dopo la notte di festeggiamenti per la vittoria al ballottaggio arrivata al termine di una lunga ed estenuante battaglia «fratricida» tutta interna al centrosinistra contro l’ex compagno di partito Paolo Ismeno. 

È l’alba a Pozzuoli quando i risultati dello scrutinio sono ufficiali e chiudono definitivamente la stagione di Vincenzo Figliolia, sindaco per dieci anni: Manzoni ha vinto con un distacco di 844 voti su Ismeno, ottenendo il 51,77% delle preferenze (12.331 voti), contro il 48,23% dell’avversario (11.487 voti) in un ballottaggio che ha visto un’astensione record: su 65.622 aventi diritto ha votato appena il 36,81% (24.157 elettori).

L’immediato futuro per il nuovo sindaco sono il Rione Terra, il Pd e la squadra di governo, maggioranza e giunta, con cui avviare la nuova consiliatura. Nella notte della vittoria, Manzoni traccia le prime linee programmatiche e politiche, la volontà è mettere in campo «un’azione amministrativa innovativa e riformatrice». «Ci muoveremo subito per revocare il bando del Rione Terra e avviare una fondazione di partecipazione sull’esempio di tante altre fondazioni già esistenti in Italia, avvalendoci in generale di competenze e professionalità che possano garantire pieno successo alla nostra iniziativa» è l’obiettivo numero uno del neo sindaco dopo l’inchiesta sul bando di assegnazione del primo lotto che vede tra gli indagati dalla Procura di Napoli l’ex primo cittadino Vincenzo Figliolia e il dirigente nazionale del Pd Nicola Oddati.

È proprio sul Partito democratico, assente alle elezioni comunali in seguito alla spaccatura all’interno del direttivo che ha portato alla nascita delle due coalizioni di centrosinistra, che Manzoni ha manifestato la volontà di iniziare una ricostruzione. «Si avvierà una interlocuzione con la segreteria metropolitana e con il commissario regionale del Pd perché non è possibile che a Pozzuoli un partito così importante non sia presente con il proprio simbolo – ha precisato mentre ancora festeggiava con i suoi sostenitori -.

Chiederemo spiegazioni su tale punto visto che alle nostre precedenti richieste di chiarimento non ha fatto seguito alcuna risposta, e partendo proprio da questo ragionamento inizieremo a ricostruire il partito con chi ne vorrà condividere i principi fondativi, ovvero la condivisione, la partecipazione e il confronto». 

Parole, quest’ultime, che Manzoni ripete più volte ai suoi durante i festeggiamenti nel centro storico di Pozzuoli a cui hanno partecipato anche pezzi grossi del Pd, il deputato Lello Topo e il capogruppo regionale Mario Casillo. «Certamente la questione delle primarie che ci sono state negate in sede di campagna elettorale, non ha fatto bene all’immagine del partito e anche su questo bisognerà lavorare per riaprire il dialogo comune. Siamo disponibili con chiunque voglia condividere il percorso che noi abbiamo indicato nel direttivo e che abbiamo seguito durante la campagna elettorale».

Stessi principi, basati sul dialogo e la condivisione, che Manzoni annuncia di voler portare in consiglio comunale dove lo schema prevede quindici consiglieri per la maggioranza e nove per la minoranza. 

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«Un’apertura verso l’opposizione? Se essa riterrà di voler condividere le proposte nel merito, per il bene della città, avvieremo un dialogo anche con loro. Ci confronteremo sui temi: come metodo il nostro programma è aperto su ogni questione e detta delle linee d’azione rispetto ad argomenti specifici che sono stati concordati con la coalizione che è diventata maggioranza». 

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