«Ostentare l'omosessualità». In tempi di polemiche e resistenze all'approvazione del Ddl Zan contro l'odio omofobo e razziale, tempi di aggressioni violente per strada a chi ama qualcuno del suo stesso sesso e di casi in cui giovanissimi ancora si nascondono o ricorrono anche a gesti estremi perché non accettano - non sentendosi accettati - il proprio orientamento sessuale, questa espressione arriva come un paradosso. Eppure succede, soprattutto sui social: ieri lo ha fatto Mariano Carcatella, ex militante grillino di San Giorgio a Cremano, che per attaccare - politicamente - il sindaco della sua città Giorgio Zinno, primo sindaco d'Italia a fare coming out, primo a unirsi civilmente con il compagno, ha preso a pretesto appunto la sua omosessualità. Carcatella ha infatti preso un post dal profilo personale di Zinno, in cui questi faceva gli auguri per il quarantesimo compleanno al compagno Michele Ferrante, e l'ha fatto girare sui vari gruppi social con questo commento: «L'unico argomento politico serio del sindaco, il suo coming out! Ma a lungo andare, a mio avviso, la sua continua ostentazione diventa controproducente per la stessa causa dell'emancipazione e del rispetto dei diritti Lgbt». Il post ha scatenato numerose polemiche, sia di sostenitori che di detrattori del sindaco, prima di «scomparire», qualche ora dopo.
E Zinno? Sulle prime è stato tentato di non rispondere, abituato com'è ad aggressioni fisiche e verbali subite nel corso di questi anni, come la busta con i proiettili ricevuta nel 2018, ma poi, parlandone con il suo stesso compagno ha deciso di lanciare un messaggio forte, soprattutto ai giovani. «Il problema è culturale ha scritto in un lungo post sul suo profilo Facebook - e a qualche ignorante ovviamente è difficile spiegarlo, ma reputare ostentazione un messaggio d'amore al proprio compagno per un traguardo così importante è un messaggio omofobo preoccupante.
Il sindaco con la sua maggioranza sta adesso valutando di dipingere con i colori dell'arcobaleno le panchine in prossimità del Comune; l'amministrazione, che fa parte della rete dei comuni «Ready» per politiche anti-discriminazioni, ha presentato di recente un progetto all'Ufficio nazionale Antidiscriminazioni per creare uno sportello per le persone Lgtb e un centro d'ascolto nella storica Villa Bruno. Centinaia le attestazioni di solidarietà sulla pagina Facebook e le telefonate, tra cui quella di Francesca Mari
e di diversi esponenti del Pd, del sindaco di Portici Enzo Cuomo e altri sindaci della provincia. «Oltre a esprimere vicinanza e solidarietà - hanno scritto in una nota Daniela Lourdes Falanga e Antonello Sannino di Antinoo Arcigay Napoli - ringraziamo Giorgio Zinno per quello che fa nelle istituzioni in difesa dei diritti civili in particolare delle persone lgbt. Quello che scrive è importantissimo: il coming out, in una società eteronormata che dà per scontati meccanismi che sono a tutti gli effetti discriminatori, è fondamentale».