Pride, attacchi omofobi al sindaco di San Giorgio a Cremano: «Mi preoccupo per i giovani»

Pride, attacchi omofobi al sindaco di San Giorgio a Cremano: «Mi preoccupo per i giovani»
di Francesca Mari
Domenica 27 Giugno 2021, 10:02 - Ultimo agg. 21:12
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«Ostentare l'omosessualità». In tempi di polemiche e resistenze all'approvazione del Ddl Zan contro l'odio omofobo e razziale, tempi di aggressioni violente per strada a chi ama qualcuno del suo stesso sesso e di casi in cui giovanissimi ancora si nascondono o ricorrono anche a gesti estremi perché non accettano - non sentendosi accettati - il proprio orientamento sessuale, questa espressione arriva come un paradosso. Eppure succede, soprattutto sui social: ieri lo ha fatto Mariano Carcatella, ex militante grillino di San Giorgio a Cremano, che per attaccare - politicamente - il sindaco della sua città Giorgio Zinno, primo sindaco d'Italia a fare coming out, primo a unirsi civilmente con il compagno, ha preso a pretesto appunto la sua omosessualità. Carcatella ha infatti preso un post dal profilo personale di Zinno, in cui questi faceva gli auguri per il quarantesimo compleanno al compagno Michele Ferrante, e l'ha fatto girare sui vari gruppi social con questo commento: «L'unico argomento politico serio del sindaco, il suo coming out! Ma a lungo andare, a mio avviso, la sua continua ostentazione diventa controproducente per la stessa causa dell'emancipazione e del rispetto dei diritti Lgbt». Il post ha scatenato numerose polemiche, sia di sostenitori che di detrattori del sindaco, prima di «scomparire», qualche ora dopo.

E Zinno? Sulle prime è stato tentato di non rispondere, abituato com'è ad aggressioni fisiche e verbali subite nel corso di questi anni, come la busta con i proiettili ricevuta nel 2018, ma poi, parlandone con il suo stesso compagno ha deciso di lanciare un messaggio forte, soprattutto ai giovani. «Il problema è culturale ha scritto in un lungo post sul suo profilo Facebook - e a qualche ignorante ovviamente è difficile spiegarlo, ma reputare ostentazione un messaggio d'amore al proprio compagno per un traguardo così importante è un messaggio omofobo preoccupante.

Un etero può scrivere alla propria donna Ti amo, può mettere qualche foto dove la bacia, ma un omosessuale, se poi sindaco ancora peggio, non lo può fare, altrimenti ostenta, si mostra!» Poi ha aggiunto: «A tutti coloro che vivono una qualsiasi diversità dico fottetevenne. Non abbiate mai paura di mostrare il vostro essere e i vostri sentimenti, qualsiasi essi siano». «Lo so, ho usato una parola forte - commenta - ma cercavo un modo diretto per fare arrivare il messaggio soprattutto ai giovani, perché dopo un attacco del genere non pensino che pubblicare una foto con la persona che amano sia un reato. Non credo che mi attacchino maggiormente perché sono sindaco, ci sono certi soggetti con una subcultura non sradicabile che attaccano chiunque. Io vivo liberamente la mia omosessualità, anche perché la mia comunità la vive con normalità; ma ci sono molti giovani che ancora si nascondono ed è per loro che ci dobbiamo battere».

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Il sindaco con la sua maggioranza sta adesso valutando di dipingere con i colori dell'arcobaleno le panchine in prossimità del Comune; l'amministrazione, che fa parte della rete dei comuni «Ready» per politiche anti-discriminazioni, ha presentato di recente un progetto all'Ufficio nazionale Antidiscriminazioni per creare uno sportello per le persone Lgtb e un centro d'ascolto nella storica Villa Bruno. Centinaia le attestazioni di solidarietà sulla pagina Facebook e le telefonate, tra cui quella di Francesca Mari
e di diversi esponenti del Pd, del sindaco di Portici Enzo Cuomo e altri sindaci della provincia. «Oltre a esprimere vicinanza e solidarietà - hanno scritto in una nota Daniela Lourdes Falanga e Antonello Sannino di Antinoo Arcigay Napoli - ringraziamo Giorgio Zinno per quello che fa nelle istituzioni in difesa dei diritti civili in particolare delle persone lgbt. Quello che scrive è importantissimo: il coming out, in una società eteronormata che dà per scontati meccanismi che sono a tutti gli effetti discriminatori, è fondamentale». 

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