Forum al Mattino con Valente. «Obiettivo primarie: 60mila voti. Va chiusa la stagione di Bassolino»

Forum al Mattino con Valente. «Obiettivo primarie: 60mila voti. Va chiusa la stagione di Bassolino»
di Maria Pirro
Giovedì 18 Febbraio 2016, 08:52 - Ultimo agg. 21:56
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«Credo che il Pd in questi anni abbia avuto un percorso abbastanza travagliato e abbia fatto fatica a nascere. La mia candidatura si inserisce in questa storia. Ma le convergenze raggiunte sono l'occasione per parlare meno al nostro interno e costruire finalmente: per tornare a conquistare quello che io chiamo il nostro popolo. È l'ora di superare le divisioni». Lo dice Valeria Valente, candidata alle primarie del centrosinistra a Napoli, nel corso del forum organizzato al Mattino.
 



Si sente la candidata del premier?
«Anzitutto, sono la candidata dei 1200 del Pd che hanno firmato per me. Sono in campo nello spirito di questo tempo, anche nello spirito della nuova stagione avviata da Matteo Renzi».

Valente («mamma e cittadina orgogliosa di questa città») riepiloga la sua esperienza politica e ricorda anche di essere stata «unico consigliere donna su sessanta a Palazzo San Giacomo». Poi i quattro anni da assessore, secondo mandato Iervolino. Qual è il bilancio della sua esperienza amministrativa?
«
Sul punto si sono pronunciati i cittadini, che hanno detto che quella stagione andava chiusa. Le mie responsabilità sono le mie e, sinceramente, non vorrei paragonarle a chi è stato protagonista assoluto per oltre 20 anni, come Antonio Bassolino. In ogni caso, vorrei essere giudicata per come ho svolto quella funzione, cercando di dare risposte semplici ai cittadini, e non è stato proprio facile fare l'assessore al turismo durante l'emergenza rifiuti...»
 


Come valuta la stagione di Bassolino-sindaco? Pro e contro?
«Positivi gli investimenti in trasporti e cultura, ma i risultati più importanti sono mancati: Bassolino non ha capacità di sviluppare una autocritica. Su Bagnoli pesa ancora una impostazione di carattere ideologico: secondo me, lì le scelte sono state sbagliate».

Volta le spalle anche al suo passato?
«Io ho votato Cuperlo al congresso, Bassolino ha votato Renzi. La politica si valuta in base alle scelte, non a logiche di fedeltà. Difatti, ho detto subito a Bassolino che la sua decisione di candidarsi non una scelta vincente».

Cgil ed Epifani però non sono con lei.
«Ma il mio obiettivo non è parlare alle correnti del Pd. Ora il punto vero è conquistare quelli che sono fuori dal partito. Come? Costruendo un progetto convincente e credibile. Alla mia città devo moltissimo e so come funziona la macchina amministrativa, quanto serva dare più poteri alla Municipalità. Si può fare tutto questo con una nuova classe dirigente e un nuovo progetto per Napoli».

Qual è il suo giudizio politico sul sindaco?
«De Magistris cavalca la delusione e l'amarezza dei napoletani, e ci specula su. Io provo a dare quelle risposte concrete che lui non ha dato. La qualità di vita è peggiorata, la città è in fondo a tutte le classifiche. Faccio fatica a trovare solo un risultato di buon governo raggiunto dall'amministrazione. Non solo: il sindaco ha reso marginale Napoli, anche rispetto a investimenti che avrebbe potuto ottenere. Forse, l'unico risultato che può raccontare è la storia del Lungomare liberato, risolto con due transenne...».

Lei come immagina il Lungomare liberato?
«Io chiuderei anche la parte davanti alla Villa comunale. Ma bisogna restituire il mare alla città e affrontare le grandi questioni. Il dragaggio del porto, ad esempio, è un problema, e bisogna capire come intercettare di più merci nello scalo. Il punto è razionalizzare il sistema anzitutto attraverso una intesa istituzionale. A Bagnoli invece va fatto l'approdo turistico».

In concreto, qual è il suo progetto per Bagnoli?
«Lavoriamo perché si realizzi il porto turistico, perché è una economia che può tornare molto utile alla città di Napoli. Ma dobbiamo rimettere in moto un po' di capitali privati, perché si giochino la partita: De Magistris ha avuto il grande limite di entrare in conflitto con la classe imprenditoriale di questa città. Anche per quanto riguarda la gestione dei servizi, se il privato fa meglio del pubblico, perché escluderlo? Anche Napoli Servizi, nella gestione del patrimonio, avrebbe dovuto essere formata prima».

Con quali capitali, dunque, vuole animare questi e altri spazi della città?
«Guardo al modello Barcellona: la città spagnola ha vinto la scommessa, sviluppando attività economiche, di giorno e di notte. Anzitutto, penso di far rivivere i portici del Plebiscito».

Teme confusione o brogli alle primarie? Dove dovranno essere sistemati i gazebo e quanti ce ne dovranno essere? Questa volta Napoli sarà un esempio, anche in termini di partecipazione, dopo che a Milano non sembra sia andata benissimo?
«Le regole sono già state decise. Possono partecipare anche gli immigrati con regolare permesso di soggiorno e i sedicenni, che però devono iscriversi una settimana prima. Lì dove è possibile, è giusto che gli 80 gazebo siano anche nelle piazze. Ma io ho fiducia nel mio partito, in chi organizza le primarie, ma anzitutto nel popolo del centrosinistra. Voglio essere ottimista: occorre lavorare insieme, senza paura, e puntare alla partecipazione più ampia possibile, se ci riusciamo 50-60mila».

Che ne pensa del suo sfidante Sarracino, il più giovane?
«Un po' di esperienza può aiutare. Penso anche al Movimento Cinque Stelle, che ha fallito alla prova di governo delle città. Non si improvvisa una classe dirigente. Di per sé l'elemento generazionale non è sufficiente».

Teme più De Magistris o pensa che anche Lettieri possa avere delle chance?
«Lettieri sta facendo una campagna elettorale seria, quartiere per quartiere, ma i napoletani lo hanno già bocciato come candidato sindaco. Sui di lui si sono già pronunciati. Secondo me, l'avversario al ballottaggio sarà De Magistris».

Il governatore De Luca non si è espresso, ma alla fine pensa che avrà un peso nelle consultazioni? Sarà un suo potenziale alleato?
«Anche lì divisioni del passato pesano, perciò bisogna inaugurare una nuova stagione e stabilire sinergie istituzionali».

Il suo programma dei primi 100 giorni?
«Al primo punto c'è un piano straordinario di manutenzione, di intesa con le Municipalità (cui peraltro va data propria autonomia, e un budget di un milione ciascuna all'anno), per procedere alla riqualificazione di una piazza e un'area verde, utilizzando i finanziamenti europei. E poi, dieci treni in più e cento bus in più in città: le risorse ci sono, ci vuole un ulteriore sforzo subito per migliorare il trasporto pubblico».

Questione sicurezza.
«Ok l'esercito, ma insieme ai militari serve una riqualificazione urbana. Il degrado è terreno fertile dell'insicurezza. Va studiato, invece, se utilizzare i vigili urbani anche la sera, io li utilizzavo in occasione degli eventi».

È più facile che la Valente vinca le primarie o il Napoli lo scudetto?
«Se ce la mettiamo tutta, possiamo vincere entrambi».

E se dovesse vincere Bassolino le primarie? Lo sosterrà ugualmente?
«Questa è la regola fondamentale delle consultazioni. Lo appoggerei, così come sono certa che Bassolino farebbe con me».

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Il Forum con Valeria Valente è stato l'ultimo appuntamento organizzato al Mattino per discutere di programmi e idee, in vista delle consultazioni del 6 marzo.
Nei giorni precedenti sono stati nella sede di via Chiatamone anche gli altri candidati: Antonio Bassolino, Marco Sarracino e Antonio Marfella.

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