Primarie Pd, rissa per il kit del voto:
a Salerno manifesti pro Martina

Primarie Pd, rissa per il kit del voto: a Salerno manifesti pro Martina
di Adolfo Pappalardo
Domenica 3 Marzo 2019, 08:00 - Ultimo agg. 12:42
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La vigilia di un congresso Pd è sempre carica di isterismi. Degni di una sitcom. E se, mai come stavolta, la campagna elettorale è stata tutto sommato tranquilla, ventiquattr'ore prima del voto va in scena il solito inner circle democrat. Tra litigi e spintoni ieri mattina al quartier generale di Agnano per ritirare i kit del voto, al botta e risposta su Fb tra il presidente provinciale del Pd e il sessantenne notaio che si è preso l'onere e la fatica di presiedere la commissione del congresso passando per la lettera di Roma che invita a vigilare sui seggi di Ercolano per timori di brogli (o almeno è questo che denuncia un militante che ha scritto a Dal Moro) sino all'ultimo veleno che poi è un'accusa bella e buona: Salerno città, il fortino deluchiano, si è ritrovata ieri all'alba tappezzata di manifesti (senza indicazione del committente e, quindi, abusivi) dove, oltre all'elenco dei seggi, s'invita a votare per Maurizio Martina al nazionale e Leo Annunziata al regionale. Guarda un po', sono le mozioni appoggiate dal governatore. «Mancano solo le schede già votate», ironizza un dirigente napoletano dell'area Zingaretti.
 
Sono 569 i seggi allestiti in Campania e 128 tra Napoli e provincia per le primarie Pd di oggi (si vota dalle 8 alle 20). Gli elettori riceveranno due schede, una per il congresso nazionale, l'altra per il regionale, sulla quale troveranno i nomi dei tre candidati alla segreteria che hanno ottenuto più voti alle convenzioni. Votando il candidato segretario, si sceglierà anche la lista a lui collegata per eleggere i delegati all'assemblea nazionale e regionale. Per la segreteria nazionale si sfidano Roberto Giachetti, Maurizio Martina e Nicola Zingaretti; per quella regionale Leo Annunziata, Umberto Del Basso de Caro e Armida Filippelli. A prevalere al primo turno il sindaco di Poggiomarino Annunziata contro la candidata della società civile Filippelli (appoggiata dagli orlandiani dell'area Zingaretti) e il parlamentare Del Basso de Caro. Con il primo che può contare sul governatore De Luca, l'area dem di Teresa Armato (che vota Zingaretti al nazionale), renzian/lottiani legati al capogruppo Pd Mario Casillo e al deputato Lello Topo. Sembra una vittoria scontata quella del sindaco ma se l'esito nazionale porterà Zingaretti alla poltrona del Nazareno, un minuto dopo alcuni equilibri nel partito napoletano sono destinati a cambiare. E, cosa più importante, il governatore della Campania si ritroverà per la prima volta all'opposizione all'interno del Pd nazionale. Anche se i numeri sono così risicati che la Campania potrebbe essere l'Ohio del congresso Pd. Vedremo. «Diverse persone mi chiedono cosa fare ed io le incoraggio a votare, sperando anche che nelle prossime ore si informi di più e meglio su dove. Queste primarie sono infatti molto importanti: per il Paese, oltre che per il Pd. Siamo ad un anno esatto dalla pesante sconfitta del 4 marzo 2018», scrive Antonio Bassolino che non palesa pubblicamente il suo voto anche se il suo sostegno dovrebbe sicuramente andare a Zingaretti. L'ex governatore chiede invece «una forte partecipazione» perché «è condizione essenziale per iniziare una difficile ma necessaria risalita per ricostruire, passo dopo passo, una prospettiva di governo».

Due sere fa Tommaso Ederoclite, presidente napoletano del Pd, accusa il suo stesso partito di disorganizzazione. «E noi ci chiediamo perché il Pd perde consensi. Ma può un partito essere preso sul serio dagli elettori quando è proprio il suo vertice a denigrare il partito stesso?», risponde piccato Andrea Monda, il notaio presidente della commissione per il congresso, alla soglia dell'esasperazione. Ma si sa, questo è il Pd e oggi, solito vaudeville, i veleni serpeggeranno liberi. Non solo su Salerno ma anche in un paio di seggi napoletani dove i rumors già indicano che ci saranno manovre poco chiare...
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