Bagnoli, Carfagna avverte: «Basta liti tra istituzioni e nell'area niente carcere»

Bagnoli, Carfagna avverte: «Basta liti tra istituzioni e nell'area niente carcere»
di Luigi Roano
Giovedì 27 Maggio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 18:05
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L’esordio della ministra per il Sud Mara Carfagna come presidente della Cabina di regia di Bagnoli- l’organismo che decide le sorti e le strategia per l’area ex Italsider - rigorosamente in videoconferenza è con il botto. Nel senso che stando a quanto trapela, la Carfagna ha «strigliato» tutte le componenti della Cabina. Che vanno da Invitalia rappresentata dal numero uno Domenico Arcuri, al Commissariato per le bonifiche Francesco Floro Flores, a loro due ha chiesto in particolare «approfondimenti sui ritardi nella progettazione e sulla bonifica», fino ad arrivare alla Regione rappresentata dall’assessore all’Urbanistica Bruno Discepolo e al Comune presente con il vicesindaco con delega all’Urbanistica Carmine Piscopo e l’assessore all’ambiente Raffaele Del Giudice. A tutti ha chiarito un punto: basta sprecare i soldi degli italiani, è ora di accelerare - questo il ragionamento - meno carte e più fatti. In riferimento soprattutto alla bonifica ferma al palo dal 2018. Quando si è insediato Floro Flores. Certo, non sono solo sue le responsabilità, ma il dato di cronaca è questo.

«Non possiamo perdere altro tempo racconta - ammonisce la Carfagna - abbiamo una pesante responsabilità nei confronti di Napoli e di Bagnoli. Non posso nascondere preoccupazione anche per i continui scontri istituzionali e ho il dovere di pretendere per conto dei cittadini, e di lavorare per conto del Governo affinché si superi lo stallo». È l’intera conduzione del progetto Bagnoli che non soddisfa la ministra: «Sono preoccupata - spiega - per alcune questioni che si trascinano da tempo: si parla di rimozione della colmata, ma non c’è un sito per stoccare i residui. Il Parco dello Sport non è a norma, il turtle point va ristrutturato. Per le infrastrutture esterne siamo all’anno zero». Il riferimento è alle strade, alla ferrovia e a tutto quello che dovrebbe collegare Bagnoli con il resto della città. «Mi farò carico del costo della progettazione delle infrastrutture esterne» l’annuncio della ministra. Un annoso e irrisolto nodo che ha visto contrapporsi la Regione a Invitalia, ma che potrebbe sbloccarsi con la mossa della ministra e col Recovery Plan.

Il Comune ha infatti inserito il progetto del prolungamento della linea 6 tratta Campegna-Bagnoli nel Recovery e ha quantificato in 420 milioni la spesa. Presente all’incontro il presidente di Città della Scienza Riccardo Villari che è tornato a reclamare chiarezza sulla ricostruzione dello science center, perchè poco soddisfatto dalle risposte di Floro Flores e di Invitalia.

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La Carfagna affossa il progetto di un carcere a Bagnoli all’esterno del perimetro del Sin - acronimo che sta per Sito di interesse nazionale - che anche come ipotesi va in direzione opposta allo spirito di trasformazione dell’area in chiave tempo libero e turismo. Tennendo presente che già ce ne è uno, quello minorile, a Nisida: «Il governo Draghi - attacca la ministra - non ha nessuna intenzione di destinare la Caserma Battisti di Bagnoli a istituto penitenziario. «Ho appena parlato con la collega Marta Cartabia e abbiamo concordato in proposito. Bagnoli ha un altro destino: il lavoro di riqualificazione che è stato avviato deve portarla ad essere un luogo a vocazione turistica, sportiva, culturale. Peraltro, l’edificio della caserma è inadeguato agli standard di una moderna struttura penitenziaria». Caserma che è fatiscente e in stato di abbandono, famosa perché negli anni ’80 ospitò l’aula bunker per il processo a Raffaele Cutolo. Una bocciatura arrivata dal quartiere e dai bagnolesi con i quali la ministra si è incontrata lunedì e dal no del sindaco Luigi de Magistris che alla vigilia della Cabina è stato netto: «È impensabile». Posizione - quella della ministra - pienamente condivisa dalla Regione. 

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