Progetto “Città dei Bambini”, Cirillo: «Trasformazione urbana con protagonisti i più piccoli»

Progetto “Città dei Bambini”, Cirillo: «Trasformazione urbana con protagonisti i più piccoli»
Lunedì 7 Febbraio 2022, 13:58
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«Dopo il Lazio, la Campania può puntare a essere la seconda regione in Italia ad aderire al progetto internazionale “La Città delle bambine e dei bambini”. Un'esperienza che da oltre vent'anni è già una splendida realtà nella città di San Giorgio a Cremano, che per questa ragione potrebbe esser comune capofila di un progetto che, con il coinvolgimento di sindaci e amministratori, è teso ad avviare un processo di trasformazione urbana che vedrebbe come protagonisti, appunto, i bambini». Così, in una nota. il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Luigi Cirillo, firmatario della mozione della mozione che punta a impegnare la Regione Campania ad aderire al progetto internazionale «La città dei Bambini».

«Gli obiettivi sono di rendere le città più sicure e sostenibili, sia dal punto di vista del decoro urbano che dei trasporti, con un'offerta di servizi a misura di bambini. Inoltre, il progetto prevede la partecipazione fattiva dei bambini alle scelte amministrative e organizzative che riguardano proprio loro, facendoli così portatori di interessi a beneficio dell'intera comunità - spiega - Verranno per questo istituiti dei veri e propri consigli dei bambini, intesi come organi consultivi delle singole amministrazioni cittadine. Le generazioni del futuro avranno così, fin da ora, la possibilità di formulare proposte, dare voce alle proprie idee e partecipare a scelte amministrative, soprattutto in tema di progettazione e riqualificazione degli spazi urbani».

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«Ai piccoli residenti della Campania - spiega Cirillo - sarà così riconosciuto lo status di cittadini attivi a tutti gli effetti, nel rispetto e in applicazione della Convenzione Internazionale dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza.

Un progetto che si rende ancor più urgente in questa fase, considerato che i bambini, tra lunghi periodi di lockdown e di didattica a distanza, sono quelli che hanno pagato maggiormente le conseguenze dell'emergenza sanitaria». 

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