Policlinico, pronto soccorso al palo: è scontro grillini-De Luca

Policlinico, pronto soccorso al palo: è scontro grillini-De Luca
di Ettore Mautone
Domenica 16 Maggio 2021, 08:50 - Ultimo agg. 17 Maggio, 19:22
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La realizzazione di un grande Pronto soccorso a via Pansini, nel policlinico dell'Università Federico II, diventa nuovo terreno di scontro tra il presidente della Regione Vincenzo De Luca e il vicepresidente del Consiglio regionale, capogruppo del Movimento 5 Stelle, Valeria Ciarambino.


L'ANTEFATTO
All'inizio dell'anno il nuovo presidente della Scuola di Medicina, Maria Triassi, ha presentato al Consiglio dei docenti un articolato progetto che, con sei milioni di euro per apparecchiature, ristrutturazioni e personale, consentirebbe di dotare il Policlinico collinare di un dipartimento di emergenza di pari livello di quello dell'Ospedale del mare e del Cardarelli. Uno snodo cruciale per compiere il salto di qualità sul terreno della formazione corollario irrinunciabile della assistenza e della ricerca da sempre invocato per una delle poche scuole di Medicina in Italia ancora prive di questo avamposto di addestramento. Il progetto è stato approvato all'unanimità da docenti e studenti, è passato al vaglio dei vertici dell'Università per iniziare, tramite l'azienda ospedaliera universitaria, il percorso nell'ambito della programmazione di pertinenza della Regione. Il Movimento 5 Stelle si è mosso giocando d'anticipo: il capogruppo Valeria Ciarambino ha subito rivendicato una primogenitura sull'iniziativa prima ancora che giungesse all'attenzione della Regione.


DE LUCA
Il 13 maggio De Luca, alla presenza del suo assessore al bilancio Ettore Cinque e dei funzionari apicali dell'assessorato alla Sanità, ha convocato il rettore Matteo Lorito e la presidente della Scuola Maria Triassi dando una sua disponibilità di massima alla realizzazione del pronto soccorso sebbene dopo un percorso di valutazione nell'ambito del Piano ospedaliero.

Nella consueta tribuna su Facebook ha poi detto: «Abbiamo fatto una riunione con la Federico II in relazione al problema del pronto soccorso, ho invitato gli interlocutori a evitare uscite demagogiche. Sul tema ho ascoltato prese di posizione campate in aria. Quando si parla di queste cose la demagogia non è consentita così come non è consentito avere esponenti politici che vanno a passeggio nelle strutture ospedaliere. Ho già dato disposizioni: negli ospedali i politicanti non devono mettere piede a prescindere dai colori politici». «La programmazione sanitaria la fa la Regione, non altri aggiunge - noi siamo disponibili a prevedere un pronto soccorso alla Federico II ma non è una cosa che si fa domani mattina. C'è un problema di strutture e di personale».


CIARAMBINO
La replica di Ciarambino non si è fatta attendere: «Apprendo con soddisfazione che, dopo anni in cui ne invochiamo l'apertura, anche il presidente della Regione Campania si dichiari disponibile ad istituire un pronto soccorso al Policlinico. Mi preoccupa che non si definiscano le tempistiche. È indispensabile che il Governatore chiarisca i tempi. Il Piano ospedaliero già prevede la possibilità di inserire nei percorsi di emergenza le aziende ospedaliere universitarie. Basterebbe la stipula di un protocollo d'intesa. Peccato non aver dato seguito alla nostra proposta di un anno fa, quando gli ospedali erano saturi e i malati Covid venivano rispediti a curarsi a casa». Il riferimento è ai centri Covid che nei Policlinici sono stati in realtà realizzati (anche alla Vanvitelli) con oltre 150 posti letto alla Federico II e 120 alla Vanvitelli), un centro pediatrico e uno per le donne in gravidanza. I toni tra le parti, sebbene De Luca non nomini mai direttamente la Ciarambino, sono aspri e rendono perfettamente il clima allo stato difficilmente in grado di accompagnare le manovre di avvicinamento, auspicate dal Pd, per una sintesi politica nella corsa all'elezione del nuovo sindaco di Napoli. Quello che manca non è tanto la condivisione di un progetto o di un programma quanto i tempi, le liturgie, i linguaggi, il riconoscimento dell'altro, precondizioni per marciare dalla stessa parte e per convergere verso un'alleanza vera, capace di trovare una sintesi politica nelle città e riverberi credibili sui livelli nazionali di governo.
 

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