Proteste all'Ospedale del Mare,
domani sit-in a Santa Lucia

Proteste all'Ospedale del Mare, domani sit-in a Santa Lucia
di Melina Chiapparino
Martedì 23 Aprile 2019, 18:21 - Ultimo agg. 24 Aprile, 09:16
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Striscioni di protesta all’ospedale del Mare dove è cominciata la mobilitazione dei sanitari dell’Asl Napoli 1, in scadenza di contratto. Da questa mattina, a pochi passi dall'ingresso del presidio di Ponticelli, sul primo di due grandi teloni bianchi si legge: «I precari della Sanità meritano: lavoro, rispetto dignità» mentre sul secondo si annuncia il sit-in di domani con una domanda «Non rinnovate i contratti a scadenza, come garantite l'assistenza? ».
 

 

Si tratta dei contratti a tempo determinato che dal dicembre del 2017 hanno consentito il rinforzo delle risorse organiche nei presidi dell’Asl cittadina, con l'immissione di circa 120 sanitari tra infermieri e operatori socio sanitari. «Il pronto soccorso dell’ospedale del Mare è stato aperto grazie alla nostra immissione ed è così per il funzionamento di molti reparti ospedalieri dei presidi napoletani-dicono i sanitari in protesta- se andiamo via le strutture rimarranno con grandi carenze prima dell'assegnazione dei posti da concorsi e graduatorie». 

Se non interverranno proroghe o altri provvedimenti, verranno a mancare più di 100 operatori con il rischio della chiusura forzata di alcuni reparti, annunciano gli infermieri che domani mattina protesteranno davanti al palazzo della Regione Campania a Santa Lucia. I sindacati hanno inviato un documento alla direzione dell’Asl e alle principali istituzioni regionali oltre che alla Prefettura e aderiranno al sit-in di domani.

«Ci sono 120 sanitari che vedranno scadere il proprio contratto di lavoro presso la Asl Napoli 1 Centro senza alcuna possibilità di rinnovo e a breve, all'ospedale del Mare verrà a mancare il loro prezioso contributo» si legge nella nota sindacale che sottolinea «come la proroga avrebbe dovuto essere tutt'altro che un atto caritatevole ma l’ espressione di reale ed inderogabile necessità dell'azienda per poter garantire assistenza».

La rete sindacale composta da Fp Cgil, Cisl, Uil, Nursind, Ugl Sanità, Fials, Fsi e Nursing up ha redatto il documento mettendo in evidenza le criticità che comporterebbe la sottrazione dei lavoratori in tutta l' Asl e nel presidio che conta più di 400 posti letto. 

«Anche noi abbiamo sostenuto prove per essere immessi a prestare assistenza nei presidi e siamo formati per occupare posti con specifiche mansioni - dicono i sanitari-perciò chiediamo di valutare la nostra situazione e chiediamo l’intervento di tutte le istituzioni soprattutto per garantire l’assistenza sanitaria a cui noi contribuiamo».

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