Provinciali, la vittoria di De Luca
e Mastella: già sfida per la Regione

Provinciali, la vittoria di De Luca e Mastella: già sfida per la Regione
di Adolfo Pappalardo
Venerdì 2 Novembre 2018, 10:13
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«Neppure nel mio periodo aureo c'era un mastelliano al comune capoluogo ed alla Provincia», gongola il mastelliano per eccellenza. Ovvero Clemente che subito dopo, velenoso, sottolinea: «Mai visti, prima d'ora, a Benevento, presidente e vicepresidente della giunta così presenti come negli ultimi giorni». E ancora: «Dopo le europee scenderò in campo alle regionali con un piano per rilanciare le aree interne». Che tradotto, vuole dire: «Mi candido». Contro De Luca, ovviamente.

LE MANOVRE
Le elezioni provinciali di due giorni fa a Benevento, Avellino e Salerno, seppur di secondo livello, segnano già il risiko delle prossime regionali. Con i partiti e le formazioni tradizionali che riescono a galvanizzarsi per la prima volta dopo la batosta elettorale del 4 marzo scorso. E, anzi, segnano anche una crepa tra i grillini perché ad Avellino (dove governano il capoluogo) alcuni di loro, nonostante il diktat del sottosegretario Sibilia e le regole della piattaforma Rosseau a non partecipare, sono andati a votare lo stesso. E, quindi se ad Avellino si riconferma il centrodestra con Domenico Biancardi e a Benevento l'uomo di Mastella (Antonio Di Maria), a Salerno il democrat Michele Strianese (sindaco di San Valentino Torio) batte facile Roberto Monaco.

I FORTINI
Salerno, quindi, si conferma una roccaforte deluchiana con il candidato del Pd che riesce ad essere eletto con il 71 per cento dei voti e doppia il suo competitor. Non c'è speranza per il centrodestra, che incassa una sconfitta prevedibile e vede salire nuovamente a palazzo Sant'Agostino un esponente del Pd qui a trazione deluchiana. Il segnale che la maggior parte di sindaci e consiglieri (anche i civici) dei 158 comuni salernitani, tessera o non tessera di partito in tasca, si riconoscono nel Pd deluchiano. «È un blocco di potere che dalla Regione si dipana ai comuni», attaccano gli sconfitti del centrodestra ben sapendo come il Salernitano riesce ancora ad essere un serbatoio importante per i voti di De Luca alle prossime regionali. Anche se lì, è chiaro, saranno i cittadini a dover votare. Più a Nord, invece, le parti si invertono. Nonostante in questi giorni sia De Luca che il suo vice Bonavitacola si siano spesi sul territorio per il candidato di centrosinistra hanno dovuto incassare una sconfitta. Su questo insiste, infatti, Clemente Mastella perché a Benevento il centrodestra alla Provincia non toccava palla da tempo (dal 1995). E proprio due sere fa mentre alla Rocca si tenevano le elezioni, durante una inaugurazione di alcune residenze universitarie, De Luca e Mastella non hanno fatto che punzecchiarsi. «Le aree interne sono state dimenticate», i veleni del sindaco; «Mastella arriva in ritardo: quello che lui annuncia, noi lo abbiamo già fatto», la risposta piccata del governatore. Tutto allo stesso tavolo. Quasi surreale. Ma sembrano (sono?) i prodromi della sfida per palazzo Santa Lucia dove l'ex leader di Ceppaloni ambisce alla candidatura a governatore con tutto il centrodestra unito. E se metti assieme la vittoria a Benevento con quella di Avellino, è naturale che il centrodestra si senta rinvigorito. In Irpinia, infatti, si assiste all'arretramento non solo del Pd ma anche di un alleato di grande peso come Ciriaco De Mita. Non a caso, ieri, l'intero centrodestra, da Forza Italia alla Lega, esulta in un blocco unico. Mentre dal Pd non si registra alcuna reazione anche perché la vittoria a Salerno, diciamolo, è francamente scontata. E con questi equilibri usciti dal voto, il sogno del centrodestra è di espugnare il fortino di palazzo Santa Lucia. Anche schierando Mastella.

 

LE ALLEANZE
Non a caso un assist verso di lui arriva subito dall'europarlamentare azzurro Fulvio Martusciello: «Ha ragione Clemente. O le aree interne entrano in primo piano nella prossima campagna elettorale regionale o non ci sarà futuro per loro». Non è un'investitura certo ma si avvicina molto.
«Se oggi governiamo 3 Province su 4 della Campania e ci prepariamo con entusiasmo al governo della Regione, non dobbiamo avere timori a proseguire su questa strada: dobbiamo continuare ad aggregare», fa notare il capogruppo regionale Fi Armando Cesaro. «Quando corriamo uniti, non abbiamo rivali», dice entusiasta il coordinatore regionale azzurro Domenico De Siano. Un'unità in cui un player importante è anche la Lega di Salvini, come osserva la sua sottosegretaria Pina Castiello. «Se in una competizione elettorale di secondo livello la Lega si è fatta apprezzare per aver saputo assicurare un apporto tutt'altro che irrilevante ai fini della vittoria finale, si può agevolmente pronosticare come il nostro peso specifico elettorale sarà - sottolinea la parlamentare leghista - dirimente, determinante, imprescindibile».
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