Non ci sono le carte dell'inchiesta. E in queste condizioni è impossibile difendersi. Un punto sul quale, convergono le posizioni di tutti, qui all'interno dell'aula 311. Ottava sezione di Corte di Appello, i giudici accolgono la richiesta dei difensori dell'eurodeputato Andrea Cozzolino, nel corso dell'inchiesta Qatargate: negli ultimi 14 giorni, vale a dire dal giorno della prima udienza dopo gli arresti del parlamentare europeo, non sono arrivate le carte in grado di motivare la misura cautelare (carcere) adottata dall'autorità belga, nel tentativo di fare chiarezza su presunti accordi sottobanco per condizionare il lavoro di gruppi parlamentari in Europa. E non è tutto.
Dopo aver aperto l'udienza, manca anche una informativa sulle condizioni delle carceri in cui potrebbe essere tradotto Cozzolino, anche in relazione alle particolari condizioni di salute del politico dem.
Difeso dai penalisti Dezio Ferraro e Federico Conte, Cozzolino è indagato per un presunto giro di corruzione, per aver ricevuto - è l'ipotesi del giudice istruttore Michel Claise - soldi e regali dall'ambasciatore del Marocco in Polonia, in cambio di un atteggiamento favorevole allo stesso Marocco.