Ha rotto il silenzio a distanza di mesi dal coinvolgimento nel cosiddetto Quatargate. Aula 310, palazzo di giustizia di Napoli, il parlamentare europeo Andrea Cozzolino parla per cinque minuti e tocca alcuni punti affrontati dai suoi legali, gli avvocati Federico Conte e Dezio Ferraro.
In sintesi, secondo quanto emerso a margine della udienza, il parlamentare ha spiegato che “mi contestano una condotta fumosa e poco dettagliate”; ma anche sottolineato anche di “poter conferire con la Procura federale belga”, anche prima che gli venisse revocata la immunità parlamentare, ma la sua richiesta non è stata mai accolta. Nel corso dell’udienza (la sesta qui in Italia), l’attenzione cade anche sul provvedimento della corte di appello di Milano, quella che in cui - lo scorso nove maggio - i giudici italiani hanno respinto la richiesta di estradizione avanzata dall’autorità belga per la commercialista Monica Rossana Bellini.
Entra così nel vivo l’inchiesta cosiddetta Quatargate, nella quale i belgi hanno chiesto gli arresti per Cozzolino, come presunta sponda di una corruzione internazionale finalizzata a favorire il Marocco. Cozzolino - dicono i pm belgi - avrebbe ottenuto non meglio precisati favori in cambio del suo consenso a provvedimenti in favore del Marocco. La decisione della Corte sulla richiesta di estradizione è attesa in nottata.
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