Recovery plan, Sos di Manfredi: «Patto con l'antimafia per blindare gli appalti»

Recovery plan, Sos di Manfredi: «Patto con l'antimafia per blindare gli appalti»
di Luigi Roano
Giovedì 31 Marzo 2022, 07:00 - Ultimo agg. 11:03
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Lo ha detto a chiare lettere il premier Mario Draghi 48 ore fa proprio nella Sala dei Baroni - dove si è svolto un Consiglio comunale monotematico sull'argomento - che c'è il rischio delle infiltrazioni della camorra per gli appalti del Pnrr. Lo ripete il sindaco Gaetano Manfredi dalla stessa sede a margine dei lavori dell'Assemblea cittadina. L'ex rettore vuole uno scudo anticlan che renda impermeabile il Pnrr: «Non ci possiamo permettere nessun rischio di infiltrazioni. Però per fare questo - dice Manfredi - abbiamo bisogno di strumenti straordinari perché difficile in alcuni casi anche discriminare le imprese sane da quelle che possono essere a rischio. E uno strumento efficace è un'azione di coordinamento forte che deve essere messa in campo dal ministero dell'Interno. E io incontrerò il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese domani». È preoccupato il sindaco, sa bene il potere di penetrare della camorra soprattutto se ci sono debolezze strutturali come la carenza di organico. A oggi l'idea è di costituire un organismo che controlli la spesa e chi parteciperà alle gare. E la propone l'assessore alla Legalità ed ex questore Antonio De Iesu: «A dicembre - racconta - abbiamo sottoscritto un protocollo con la Direzione nazionale antimafia grazie al quale tutte le gare verranno valutate dalla Dna». Un primo passo che per De Iesu va accompagnato da misure strutturali che devono avere come perno il welfare cioè il contrasto all'evasione scolastica, alla povertà e azioni mirate per recuperare i giovani dalle strade soprattutto in determinati quartieri». Nella giunta Manfredi c'è Paolo Mancuso che ha la delega all'Ambiente, ma che è stato un magistrato anticamorra che la guerra ai clan l'ha fatta sul serio e che sposa le linee di indirizzo di De Iesu e del sindaco. «È un tema rilevante - spiega ancora Manfredi - ci sono finanziamenti importanti e questi strumenti straordinari devono essere messi in campo subito perché tra poco partiremo con le gare e questa è una grande criticità». Il sindaco poi conclude: «È chiaro - spiega l'ex rettore - che in quartieri dove c'è maggiore presenza criminale si può pensare che si corrano più rischi, ma è un tema generale che riguarda anche l'area metropolitana dove ci sono molti comuni sciolti per infiltrazioni della camorra. È un segnale negativo e dobbiamo tenere alta la guardia».

Il presidente della commissione consiliare speciale che vigila sul Pnrr è Catello Maresca anche lui magistrato che ha sfidato e spesso vinto il clan dei Casalesi: «Il premier - spiega - ha avuto il coraggio di dire che esiste un pericolo enorme che si chiama infiltrazione mafiosa, anche sui fondi del Pnrr. Perché gli appetiti criminali in situazioni straordinarie si sono sempre manifestati, come avvenuto nel post terremoto del 1980. Noi dobbiamo recuperare questa esigenza di legalità dei cittadini, riparare le finestre rotte e porre fine a quell'effetto domino di degrado, sostituendolo col concetto di buon esempio, col nostro impegno quotidiano e con la risposta incisiva e concreta ai tanti problemi dei cittadini che siamo chiamati a dare». Il vecchio saggio Antonio Bassolino che ha voluto fortemente il dibattito sulla camorra nell'Assise cittadina avverte: «Ci sono dei fatti su cui è ancora scarsa l'attenzione pubblica e che si sono aggravati con la pandemia, come l'usura e il gioco d'azzardo, che strozzano le famiglie e dietro le quali si nascondono poteri criminali.

La camorra ha una struttura diffusa e negli anni si è aggregata ad altri poteri, come accadde con l'alleanza con le Brigate Rosse, e in molti territori diventa un fatto culturale». E per l'ex sindaco questo terribile nemico «va affrontato garantendo la scuola a tempo pieno, combattendo l'evasione scolastica, assicurando giuste politiche sociali e trasparenza dell'azione amministrativa. Va sbloccato lo stallo che in alcune Municipalità ancora impedisce la nomina degli esecutivi». 

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Su Napoli, oltre a quelli del Pnrr stanno piovendo fondi come mai successo prima. E «gli strumenti straordinari» serviranno a garantire anche quegli appalti in questo caso si tratta di «interventi finalizzati alla realizzazione di linee metropolitane». Finanziamenti stanziati nella legge di Bilancio di bilancio a vale re da quest'anno. Su 4 miliardi e 200 milioni il Comune ne prende la bellezza di 795. Notizia acquista dal sindaco durante una conferenza via web con il ministro Giovannini e gli altri sindaci delle grandi aree metropolitani. Una parte serviranno a realizzare un pezzo della Linea 10 per connettere Afragola, Casoria, Casavatore e i quartieri di San Pietro a Patierno e Secondigliano alla Linea 1. Va ricordato che ai 795 milioni. «A questi vanno aggiunti - ricorda Manfredi - quelli del Cipe 370 milioni per i primi 7 treni e relativo deposito. Siamo dunque in presenza di un finanziamento governativo di quasi 1,2 miliardi , il più grande finanziamento annuo per metropolitana della storia di Napoli». 

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