Recovery, De Luca avanza la proposta di legge al governo: «Scudo sui ricorsi al Tar e sull'abuso d'ufficio»

Recovery, De Luca avanza la proposta di legge al governo: «Scudo sui ricorsi al Tar e sull'abuso d'ufficio»
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 15 Aprile 2021, 12:00
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Riformulare l'abuso d'ufficio e il sistema dei ricorsi al Tar. Vecchi pallini del governatore De Luca che ieri mette di nuovo e improvvisamente al centro portando direttamente in giunta, firmandola come proponente, una proposta di legge da presentare all'esame del Parlamento. Un fuorisacco che si materializza sul tavolo della sua squadra di assessori ieri alle 13. Non c'era, infatti, nell'ordine del giorno degli argomenti da discutere in giunta.

Sono anni che De Luca ha dichiarato guerra ai giudici amministrativi, accusati tra giudizi di primo e secondo grado di rallentare le opere pubbliche. Colpa non dei magistrati ovviamente ma dei ricorsi nelle gare d'appalto che gli hanno bloccato, da quando era sindaco di Salerno, alcuni cantieri.

Basterebbe scorrere le sue dirette tv degli anni scorsi per capire come il governatore si sia scagliato contro quelle che ha sempre definito perdite di tempo. «Uno dei ricorsi fatti su una grande opera, una grande piazza a Salerno, ha ricevuto decine di ricorsi. Tra i quali quelli della nidificazione della passera mediterranea....», disse appena un paio di mesi fa a un convegno dell'Anas riferendosi alla piazza del Crescent. 

Poi a far traboccare il vaso è stato il caso della gara d'appalto da 314 milioni per la fornitura di 40 nuovi treni dell'Eav che ha visto contrapposti la Hitachi (che ha uno stabilimento in Campania) contro gli spagnoli della Stadler Rail Valencia. Vicenda bloccata per un anno e mezzo sino alla decisione dei giudici del Consiglio di Stato, agli inizi di marzo, che hanno bocciato la gara regionale per dare ragione agli spagnoli. Ma soprattutto l'iter ha bloccato l'inizio della commessa per un anno e mezzo. Un caso di scuola, secondo il governatore, che ieri in giunta ha illustrato il provvedimento preparatogli dal capo dell'ufficio legislativo Alfonso Celotto proprio citando il caso Eav. Ed ecco i tre articoli previsti, in particolare, per i fondi del Recovery. Anzitutto configurare come «infrastrutture strategiche i contratti finanziati e gli acquisti effettuati con i fondi del Next Generation EU» e «le opere in materia di dissesto idrogeologico e alle opere di infrastrutturazione a rete», recita in secondo articolo. Ma come muoversi in caso di contenziosi aperti dalle ditte private in caso di soccombenza alle gare d'appalto? «Nell'ambito delle spese impreviste del quadro economico, l'ammontare dell'eventuale risarcimento del danno e, in caso di soccombenza, rilasciano, altresì, attestazione di qualificazione di cui alla Parte II - Titolo II del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50», recita il terzo articolo che prevede un fondo da accantonare proprio in caso di vittoria del ricorrente. Ma senza che si blocchi l'avvio dell'opera. 

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Per quanto riguarda invece il reato d'abuso d'ufficio, altra bandiera del governatore De Luca, viene prevista una sorta di depenalizzazione in caso non ci sia dolo da parte dei dirigenti pubblici («che hanno paura di firmare...»). E anche qui tutto viene ricollegato alle opere finanziate con i fondi del Recovery. «Per i fatti commessi nello svolgimento delle attività connesse alle procedure di spesa relative ai contributi del Recovery Fund e nell'ambito dei procedimenti finanziati con i fondi del Next Generation EU, il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio non è punibile ai sensi dell'articolo 323 del codice penale - recita l'unico articolo - salvo che nelle ipotesi di condotta premeditata».

Inutile sottolineare che si tratta di norme che non possono essere approvate solo in ambito regionale ma devono essere approvate dal Parlamento. Ma palazzo Santa Lucia, in questo caso, vuole sfruttare il potere di iniziativa legislativa che viene prevista non solo in capo ai parlamentari o ai membri del governo ma anche ai consigli regionali. Il provvedimento di giunta, infatti, è stato preparato per approdare ed avere l'ok in consiglio regionale e da qui, per iniziativa, essere sottoposto al Parlamento dove seguirà l'iter normale previsto per tutte le nuove norme. E se il passaggio positivo nel consiglio regionale campano è praticamente scontato, diventa tutto più complicato quando la proposta arriverà in Parlamento per essere discussa prima nelle varie commissioni e poi in Aula. Lo sa benissimo anche il governatore campano che però con questa mossa, anche velleitaria se volete, intende alzare un suo vessillo personale su queste problematiche. E magari tirarsi dietro, come spera, colleghi e forze parlamentari. Ma può anche diventare un motivo di scontro con il governo. L'ennesimo.

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