Reddito, in Campania va in tilt il percorso per l'offerta di lavoro

Reddito, in Campania va in tilt il percorso per l'offerta di lavoro
di Valerio Iuliano
Giovedì 27 Giugno 2019, 08:34
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La fase di avviamento al lavoro resta ferma ai blocchi di partenza, finora. Non ci sono novità sul destino lavorativo dei 172mila percettori campani del reddito di cittadinanza. Almeno per coloro che saranno ritenuti abili per un'occupazione - di sicuro una minoranza - e dovranno prendere in considerazione le offerte di lavoro provenienti dai Centri per l'impiego. Ma l'incertezza riguarda l'intera platea dei beneficiari. Gli elenchi dei percettori non sono noti ai Cpi.

Quel che è certo è che dai 46 Centri per l'impiego della regione non sono partite le convocazioni, via sms o e-mail, per l'adesione al Patto per il Lavoro. Gli elenchi dei percettori del sussidio non sono ancora disponibili. Sul territorio regionale la complessa macchina organizzativa fa registrare ritardi rispetto al cronoprogramma indicato dall'Anpal nelle scorse settimane. La fase 2 del reddito di cittadinanza prevedeva che entro lunedì 24 giugno fosse operativa la piattaforma dell'Agenzia delle Politiche attive per il Lavoro. Nel pomeriggio di lunedì la società del ministero del Lavoro ha effettivamente attivato «i servizi per l'interscambio dei dati con le Regioni in relazione ai beneficiari del reddito di cittadinanza tenuti a sottoscrivere il Patto per il lavoro». Ma nelle prime 48 ore la piattaforma è stata disponibile solo «in ambiente staging, al fine di consentire alle Regioni di fare eventuali test e controlli, in modo da non creare inconvenientI».
 
«Nel pomeriggio di ieri - segnalano dalla Regione Campania - sulla piattaforma Myanpal non erano ancora visibili i nominativi». Da Palazzo Santa Lucia fanno sapere di non ancora ricevuto gli elenchi dei percettori da Anpal Servizi. Ed è proprio questo il principale anello mancante della catena. Tocca proprio alle Regioni, infatti, far partire la fase successiva con l'invio degli elenchi ai Centri per l'Impiego. A ciascuno dei 46 Cpi della Campania sarà affidato un certo numero di percettori del sussidio, in base alla loro residenza. Entro 30 giorni scatteranno le convocazioni, la sottoscrizione del Patto per il Lavoro e la fase di profilazione, un percorso che prevede una serie di azioni finalizzate alla ricerca di un'occupazione, dai corsi di formazione alle vere e proprie offerte di lavoro. Ma, tra i beneficiari, ci sarà una categoria molto più numerosa comprendente coloro che dovranno essere indirizzati verso i percorsi di inclusione sociale. Tutto questo finora non è accaduto in Campania. Gli elenchi dei beneficiari non sono noti alle Regioni cosicché il meccanismo si è inceppato.

All'ingresso del centro di via Raimondi, a Napoli, ieri, era affisso un cartello. «Gli utenti ai quali sia stato riconosciuto dall'Inps - si leggeva sul cartello - il beneficio del reddito di cittadinanza, in possesso della carta RDC, saranno convocati a mezzo sms o e-mail, dal Centro per l'Impiego di residenza, per la stipula del patto per il lavoro. Pertanto non occorre recarsi al centro per l'impiego in mancanza di convocazione». I Cpi della Campania ieri erano deserti. I responsabili dei Centri sostengono di non aver avuto indicazioni. Nessuno sa dire quando partirà in Campania la fase 2 con la convocazione dei percettori, per «la registrazione nei loro sistemi informativi e per la presa in carico». Tra le ipotesi che circolavano ieri, c'è la data dell'8 luglio prossimo, che coinciderà con l'adeguamento degli standard tecnici da parte dell'Anpal. «Quello del reddito di cittadinanza è un sistema che fa acqua da tutte le parti - spiega il segretario generale di Fp-Cisl Lorenzo Medici - anche perché i Centri per l'impiego dovranno aumentare il loro impegno del 60%, ma con lo stesso personale e con gli stessi strumenti informatici obsoleti. I Centri avrebbero dovuto essere potenziati per poter gestire tutte le attività. Per gli stessi Comuni sarà molto difficile gestire con i percorsi di inclusione sociale una platea così vasta, che corrisponde a circa il 75% del totale». In Campania sono numerosi, secondo le organizzazioni sindacali, gli esempi di beneficiari del reddito di cittadinanza che, in base alla loro età o alle condizioni di salute, non potranno essere indirizzati verso l'avviamento al lavoro. Ai Comuni è stata affidata l'attivazione di percorsi di inclusione. Un compito arduo.

In Campania non ci saranno i navigator che, a giudizio della Regione Campania, «alimenteranno il precariato». I vincitori del concorso lavoreranno alle dipendenze di Anpal Servizi con le mansioni indicate dall'Agenzia. Forse già oggi saranno noti anche alle Regioni gli elenchi dei beneficiari del sussidio. Tra gli addetti ai lavori non mancano le perplessità sulla fase di ricerca di un'occupazione. C'è chi ipotizza che solo il 5% del totale della platea avrà offerte di lavoro potenzialmente «accettabili», una percentuale che potrebbe aumentare con l'attivazione di incentivi a favore delle imprese che decideranno di assumere un percettore della misura di sostegno.
 
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