Referendum 2022, flop a Napoli: votano solo otto su cento, urne deserte in periferia

Referendum 2022, flop a Napoli: votano solo otto su cento, urne deserte in periferia
di Valerio Esca
Lunedì 13 Giugno 2022, 07:00 - Ultimo agg. 14 Giugno, 08:31
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«Questi referendum li avrà scritti qualcuno che ha poca dimestichezza con le materie giuridiche». Le parole pronunciate da un uomo con fare distinto in via Vittorio Imbriani, a pochi passi da due seggi (liceo Umberto e Tito Livio), fotografano il sentiment con il quale i napoletani hanno snobbato il referendum sulla giustizia. Bypassando completamente le ragioni del sì e del no. I numeri parlano chiaro e alle 12 la via del flop era già segnata.

Un flop assoluto i referendum lo diventano alle 23 - a urne chiuse - con un verdetto finale che non ammette appello: in città hanno votato solo l'8,47% degli aventi diritto che erano ben 729.201 Avvisaglie dello scarso feeling degli elettori con i questi si erano avute nella mattina di domenica con il 2,66%. In serata dato leggermente variato: 5,83% (42.496 votanti). Numeri lontanissimi rispetto alla tornata elettorale delle ultime comunali, quando nella stessa fascia oraria si erano recati a votare il 25,42% degli elettori. Nel complesso un disastro totale. Girando i seggi è un deserto. Da Chiaia al Centro storico, passando per le periferie. Tra un votante e l'altro ci vogliono diversi giri di lancette. Il caldo, il mare, la voglia di tintarella e la messa della domenica c'entrano poco o nulla. Un uomo molto anziano, all'interno del liceo Umberto chiede una mano: «Mi potrebbe dire in quale sezione devo votare non riesco a leggere bene sulla scheda?».

E alla domanda sulla sua conoscenza rispetto ai temi per i quali si stava accingendo a votare ha risposto: «Conosco poco le questioni, ma ho sempre votato e lo farò anche oggi. Non mi esprimerò per tutti e cinque i quesiti». Ma c'è anche chi utilizza l'arma dell'ironia: «Sembrano quesiti da settimana enigmistica».

Nelle Municipalità di Chiaia e Vomero va meglio si fa per dire - rispetto alle periferie: a Napoli Est e nella zona Nord della città si registra il vero flop. Basti guardare l'andamento della giornata. Nel cuore della city dal 3,84% della mattina si arriva al 8,36% delle 19, con il quartiere Chiaia che sfiora il 10%. Poco più sotto Posillipo e più staccato San Ferdinando. Nel centro storico la media delle tre Municipalità (seconda, terza e quarta) è sostanzialmente la stessa. A San Giuseppe, Porto e Avvocata va senz'altro meglio che in quartieri come Montecalvario, Mercato e Pendino. Nella terza Municipalità San Carlo all'Arena supera Stella. In quarta Municipalità, nei quartieri di San Lorenzo, Vicaria, Poggioreale regna una situazione di equilibro rispetto alle percentuali raggiunte. Si riesce a malapena a sfondare il tetto del 5%. Il quinto parlamentino, Vomero-Arenella, si contende con Chiaia la corona del primato. La medaglia d'oro in un profondo abisso: alle 19 soltanto l'8,93% degli aventi diritto al voto nella zona collinare si sono recati alle urne. Traducendo le percentuali in numeri: 8.083 votanti su 90.482. Osservando con la lente di ingrandimento i risultati nella quinta Municipalità viene fuori che al Vomero si è votato di più che all'Arenella. 

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«Più nera della mezzanotte non può essere». E invece non c'è limite al peggio. Le urne restituiscono una periferia lontanissima dai temi proposti dal referendum spinto da Lega e Radicali. Male nella settima e ottava Municipalità, malissimo nella sesta. Le percentuali differiscono di poco, ma a San Giovanni, Barra e Ponticelli va la maglia nera del voto. Se ci si affaccia nelle sezioni di Napoli Est, sembra di rivivere le scene dei film Western, dove in mezzo al deserto si sente soltanto il rumore del fieno che si muove sul terriccio. Nelle pellicole ogni tanto compare John Wayne a cavallo, mentre a San Giovanni arriva dopo venti minuti di attesa una donna con il marito, ma in motorino: «Sono venuta soltanto ad accompagnare lui» indicando il suo compagno. Quasi a giustificare la loro presenza nell'immenso vuoto del seggio. Ma anche Napoli Nord, con Secondigliano, Scampia, San Pietro a Patierno, Piscinola, Marianella, Chiaiano, risponde assente. Qualcuno fa capolino dopo ora di pranzo, altri poco prima di cena. Un presidente di seggio annoiato, intento a scorrere la home page di un social network, ammette: «C'è poco da dire, qui non è venuto quasi nessuno a votare». Nella periferia occidentale la decima Municipalità (Bagnoli-Fuorigrotta) supera di un paio di punti percentuali la nona (Soccavo-Pianura). 

Tra quei pochi napoletani che si sono recati alle urne c'è chi ha voluto fare il proprio dovere come l'ex sindaco Antonio Bassolino, recatosi nel suo seggio di Posillipo e testimone del flop generale: «Nel mio seggio elettorale è stato strano non incontrare nessuno». 

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