Regionali Campania 2020, fine dei veti: vertice tra Pd e M5S e Mundo e Simeone scelgono De Luca

Regionali Campania 2020, fine dei veti: vertice tra Pd e M5S e Mundo e Simeone scelgono De Luca
di Adolfo Pappalardo
Venerdì 28 Febbraio 2020, 08:00 - Ultimo agg. 10:33
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Al momento non c'è ancora nessuna apertura ufficiale dei grillini ma il tavolo comune per le Regionali dovrebbe tenersi la settimana prossima. Ed è il primo step delle trattative Pd-M5s che si aprono ora ufficialmente. O almeno è quello che sperano Pd e Articolo 1 che anche ieri auspicano la convergenza. Ma il vero punto di questa trattativa per il nome di Santa Lucia è un altro: il risiko dei democrat che ha messo il sindaco de Magistris nell'angolo dopo aver incassato il sostegno per Ruotolo.

Prima far credere all'ex pm di essere una pedina fondamentale per le Regionali e per stoppare De Luca e poi, un minuto dopo la vittoria al Senato, fargli terra bruciata intorno. E per evitare il suo continuo gioco al rialzo, i suoi continui niet sulle Regionali chiuderlo in un recinto più stretto. Schiacciato dai numeri impietosi che si ritroverà dalla prossima settimana in consiglio. Altro che il patto mortifero, come accusavano alcuni intellettuali all'indomani della scelta di Rutolo. Come? In maniera molto semplice: traghettare quattro consiglieri della sua maggioranza verso il centrosinistra. E, conti alla mano, lasciandogli appena un consigliere in più per convocare assise e governare da qui all'anno prossimo. Difficile, molto difficile se a palazzo San Giacomo da mesi è assai complicato riuscire a tenere un consiglio comunale con i numeri risicati della maggioranza arancione. E se due consiglieri passeranno nel Pd o in Articolo 1, altri due si candideranno direttamente alle Regionali con le civiche del governatore De Luca, proprio l'arcinemico del sindaco (il Mattino lo raccontò il 18 gennaio scorso). Si candideranno infatti con il governatore uscente Gaetano Simeone, attuale consigliere di «Agorà» e Gabriele Mundo, capogruppo di «Riformisti democratici con de Magistris». E se il primo, ex dirigente del Pd che mollò il partito in disaccordo su referendum e primarie, è quasi un ritorno a casa, per il secondo si tratta di un passaggio dopo un flirt con il Pdl nel 2011 prima dell'infatuazione con la rivoluzione arancione dal 2016.

«La ricerca di convergenze, di soluzioni unitarie e condivise, la scelta di figure come quelle di Sandro Ruotolo devono diventare - auspica in un documento Articolo 1 che ieri ha riunito il suo coordinamento regionale - il metodo di lavoro da assumere per rilanciare, anche in vista dei prossimi appuntamenti, una coalizione aperta, caratterizzata dalla forte presenza e unità di tutte le forze progressiste, di sinistra, ambientaliste, dalle esperienze civiche, dalle grandi competenze presenti in ogni campo, di quei movimenti che in questi mesi hanno rappresentato un elemento di indubbia forza e novità politica». Poi l'apertura ai grillini: «Se consideriamo i risultati ottenuti dall'M5S, va sottolineato come la convergenza con questa forza politica si riveli un elemento essenziale per rafforzare la coalizione e per vincere le sfide che la Campania e il Mezzogiorno hanno di fronte».

Incassate le aperture di Articolo 1 e, il giorno prima, dei renziani il Pd mette benzina nel suo motore. «Così si certifica - dice il segretario di Napoli Marco Sarracino - come la strada intrapresa è quella giusta. Siamo pronti a riunire un tavolo programmatico con tutte le forze politiche che si riconoscono nell'alleanza che sostiene il governo nazionale. Auspichiamo quindi una disponibilità anche da parte del Movimento 5 Stelle, poiché siamo tutti convinti che in questo momento occorra riunirsi per discutere delle cose da fare assieme nella nostra regione».
E la disponibilità dei grillini ci sarebbe già. Solo il tempo di ufficializzarla nel giro di qualche giorno. 
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