Regionali Campania 2020, Carfagna lancia Maresca: «Candidato autorevole per il centrodestra»

Regionali Campania 2020, Carfagna lancia Maresca: «Candidato autorevole per il centrodestra»
di Lorenzo Calò
Domenica 24 Maggio 2020, 08:30 - Ultimo agg. 12:02
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Onorevole Mara Carfagna, ormai sembra certo: appena dopo agosto si vota per la Regione. A che punto è il centrodestra?
«Nel centrodestra si è riaperta la discussione sulla candidatura alla presidenza della Regione. E questo è un fatto positivo anche alla luce dei rischi politici legati al dopo-emergenza».

Quali rischi?
«Il più preoccupante è il pericolo di un abbassamento della partecipazione elettorale. Sono convinta che al centrodestra serva un candidato forte anche per ottenere il massimo della mobilitazione possibile perché altrimenti si rafforzano solo le cordate di potere che sostengono l'attuale governo regionale».

Che giudizio dà dei cinque anni di amministrazione De Luca?
«Negativo. Basta solo citare qualche cifra. La Campania rischia di perdere 3 miliardi di contributi europei per assoluta incapacità del governo regionale di attuare una seria programmazione. Una grave inadempienza se si considera che il 54% dei giovani non ha un lavoro. Devo continuare?».

Sembrava tutto facile per il centrodestra, poi c'è stata l'emergenza Covid...
«Dove De Luca è stato soltanto molto abile a trasformare il lockdown in un suo successo d'immagine. Per il resto anche sotto l'aspetto sanitario la gestione è stata carente. La Campania si è salvata per il senso di responsabilità dei cittadini e di chi ha operato nella sanità. Non grazie a De Luca».

Cosa rimprovera al governatore?
«Cito solo qualche dato. A metà aprile a Napoli erano realmente attivi solo 150 posti di terapia intensiva, appena 20 ad Avellino. Per non parlare del numero di tamponi eseguiti, sempre troppo basso in Campania. Il modello De Luca è stato un'invenzione propagandistica».

Ma ora sfidare De Luca non è semplice. Qual è la ricetta di Forza Italia?
«L'indicazione del candidato alla presidenza tocca a Forza Italia».

È stato fatto il nome di Caldoro ma lei non è mai stata d'accordo, poi si è sfilata anche la Lega...
«È necessario aggiornare il dibattito alla nuova situazione. De Luca ha giocato bene le sue carte nell'emergenza, noi dobbiamo giocare le nostre».

Può essere Carfagna?
«Discussione chiusa da tempo, inutile tornarci sopra. Il vero tema è un altro ed è politico».

Lo spieghi.
«Forza Italia deve indicare un nome autorevole e condiviso ma deve essere un nome vincente perché solo così il partito può proseguire la risalita che grazie alla linea dettata dal presidente Berlusconi i sondaggi stanno premiando in queste settimane».

E se si perde?
«Se si perde sarà un disastro per la Campania e un problema per Forza Italia: il rischio è finire marginalizzati in un centrodestra a trazione Lega».

Ma Forza Italia è spaccata al suo interno: solo pochi mesi fa esponenti di primo piano a lei vicini sono stati di fatto esautorati da ruoli di vertice nel partito regionale...
«Si è trattato di decisioni avventate ma certo non è con i repulisti che si guida un partito».

Pensa che il coordinatore regionale Domenico De Siano vada sostituito?
«In questo frangente non è un argomento all'ordine del giorno».

L'ipotesi del magistrato antimafia Catello Maresca la convince come candidato alla presidenza della Regione?
«Intanto registro una disponibilità da parte del dottor Maresca, seppur con molta cautela e prudenza. Credo che sia un segnale molto importante e certamente da apprezzare. Maresca non solo è un simbolo della lotta alla criminalità ma rappresenta anche quel tipo di giustizia basata sull'equilibrio, sul rispetto di regole e garanzie che fanno parte del nostro patrimonio di valori. E senza protagonismo».

Ma in Campania il centrodestra sembra ancora impantanato: il tempo stringe...
«La possibile data del voto è stata indicata solo da pochi giorni. I leader del centrodestra faranno i passaggi necessari per arrivare a una candidatura di spessore che garantisca la partecipazione attiva della parte migliore della società civile».

Come giudica il piano economico annunciato dal governatore De Luca: si parla di 900 milioni di euro...
«Il problema non sono le risorse ma la capacità di spesa e di proporre una visione di sviluppo. Visione assente sia nel governo Conte sia nell'amministrazione De Luca che invece hanno puntato tutto su assistenzialismo, bonus e misure inutili».

Perché? Conte ha parlato di manovra ambiziosa e poderosa...
«Se arrivassero i 100 miliardi di risorse europee a fondo perduto qual è il piano di sviluppo complessivo del Paese? Non c'è nulla su sanità, infrastrutture, trasporti, nuove tecnologie. La logica è quella del reddito di cittadinanza e di qualche aiutino».

A proposito di aiutini... Se al governo dovessero servire i voti di Forza Italia per far passare l'ok al Mes ci sarà una nuova maggioranza?
«Il presidente Berlusconi ha già chiarito più volte che Forza Italia è distante da questo governo. Noi restiamo coerenti con la nostra visione europeista e riteniamo che i fondi del Mes, offerti senza condizioni, siano uno strumento utile per investire nel miglioramento della nostra sanità. Questo non vuol dire che Forza Italia sosterrà il governo».

Conte resterà a lungo a Palazzo Chigi?
«Il giudizio sul governo resta negativo anche per i ritardi su cig, sostegni alle imprese, sistema bancario, politica industriale. Un governo che si è rivelato incapace finanche di gestire le mascherine. Ma siamo ancora nel pieno della fase emergenziale, è poco realistico immaginare adesso nuove soluzioni».

Il 2 giugno il centrodestra unito tornerà in piazza: è un regalo a Salvini?
«Credo sia passato il messaggio del presidente Berlusconi: il 2 giugno è una data simbolica per il Paese.

Non siamo per manifestazioni di parte ma per celebrare l'unica ricorrenza civile in grado di unire l'Italia di fronte a un disastro economico che rischia di allargare ancora di più le distanze». 

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