Regionali Campania 2020, De Girolamo avvisa Caldoro: «I veri nemici sono dentro Forza Italia»

Regionali Campania 2020, De Girolamo avvisa Caldoro: «I veri nemici sono dentro Forza Italia»
di Valentino Di Giacomo
Venerdì 22 Maggio 2020, 11:00 - Ultimo agg. 13:02
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«Se è vero che la Lega ha messo nel mirino Stefano Caldoro e la sua candidatura in Campania, va pure detto che in realtà i veri nemici dell'ex governatore sono per la maggior parte nella Forza Italia locale. Tuttavia bene farebbe il centrodestra a scegliere una forte personalità, ma vedo che si è in forte ritardo». Nunzia De Girolamo, ex ministro dell'Agricoltura e parlamentare di Fi, si dice disintossicata dalla politica. Si è da poco iscritta all'Ordine dei giornalisti e le sue battaglie le conduce ormai in tv, ospite fissa da Massimo Giletti, su La 7.
 


In questi giorni cresce un fronte trasversale nel centrodestra per sostenere la candidatura del magistrato anti-camorra Catello Maresca. È il personaggio giusto?
«Si tratta di un nome prestigioso che darebbe credibilità ad un gruppo politico, soprattutto in Campania. Sarebbe una soluzione auspicabile perché il centrodestra avrebbe bisogno di un'operazione che vada nel senso della legalità, della trasparenza e della competenza. Parliamo di una persona che ha vissuto il territorio in prima linea, ma il nome andrà scelto tra i tre leader della coalizione».

Caldoro non potrebbe farcela a battere De Luca?
«Il problema è se Stefano è realmente sostenuto dall'interno del suo partito, ma vedo l'esatto contrario. Per battere De Luca servirà un nome di forte impatto popolare, il governatore ha dimostrato di essere un osso duro riuscendo a gestire mediaticamente l'emergenza».

Mentre il centrodestra ancora si accapiglia sul nome da mettere in campo. Ce la faranno?
«E devono pure sbrigarsi perché pare si voti a settembre. Prima dell'emergenza avevano qualche possibilità, ora mi sembra tutto più complesso anche perché Forza Italia è afona a livello locale e non ha contrastato in nessun modo l'ascesa di De Luca».

Lei è legata da antichi rapporti politici a Berlusconi ed è molto amica di Salvini e Meloni. Nell'emergenza meglio il leader di Fi più collaborativo o i toni più accesi di Lega e Fdi?
«Berlusconi sa fiutare la pancia del Paese e il suo atteggiamento è stato diverso dagli alleati. Rincorrere i sondaggi è un esercizio pericoloso: la politica va fatta anche con proposte lineari e coerenti».

La scelta di Salvini di andare in piazza il 2 giugno pagherà? Non si rischia di spaccare la coalizione?
«È un rischio, ma Matteo funziona quando agisce in maniera diretta. Se la piazza serve a contenere i malumori e quindi a non far sfociare in altro i problemi economici e sociali, la piazza è sempre un bene. Meglio una manifestazione che gli assembramenti per la movida. Quanto al centrodestra il suo destino è vincente solo se sono uniti».

Se le chiedessero di candidarsi lo farebbe?
«Ho un ottimo ricordo di Berlusconi e resto amica di Salvini e Meloni, ma nemmeno per sogno. In questi anni ho investito su una nuova professionalità, l'esperienza in tv e giornalistica mi appaga e mi consente comunque di fare battaglie sociali. Non ho più alcun contatto con i dirigenti locali di Fi. Anzi, li ringrazio che due anni fa mi esclusero dalle loro liste obbligandomi a correre in Emilia-Romagna perché ho avuto modo di intraprendere un nuovo percorso».

Suo marito Francesco Boccia è ancora confinato in una stanzetta o può muoversi in casa?
«È diventato di dominio pubblico perché l'ho coinvolto nelle mie dirette su Instagram. Lui in questi mesi di emergenza ha incontrato moltissime persone e abbiamo deciso insieme di restare in stanze separate. Anche per nostra figlia Gea e per mia madre che vive con noi. Piano piano stiamo riprendendo la vita di sempre, ma ora la bimba punta i piedi perché pretende di dormire con me». 

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