Regionali Campania 2020, DemA punta su una civica: «Mai al fianco di De Luca»

Regionali Campania 2020, DemA punta su una civica: «Mai al fianco di De Luca»
di Valerio Esca
Sabato 20 Giugno 2020, 10:30
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Nessuna resa dei conti, ma una linea comune: «Mai con De Luca». Questa la nota politica di giornata venuta fuori dall'assemblea di demA, che si è tenuta ieri pomeriggio alla Domus Ars: erano presenti i rappresentanti della segreteria, del coordinamento nazionale, del gruppo e chiaramente il sindaco e presidente del movimento Luigi de Magistris. Il fil rouge degli interventi è stato scaglionato da un sentimento largamente diffuso: «Andare con De Luca non è pensabile» con un richiamo a serrare i ranghi e spingere le energie positive in una stessa direzione e non in conflitti interni. Quale direzione? Una lista per le prossime regionali, che possa entrare in un progetto civico più ampio, basato sulla lotta per temi come ambiente e sanità. Una lista che non sarà ovviamente demA, ma che vedrebbe comunque la partecipazione di molti attivisti del movimento del primo cittadino. Essere spettatori alle prossime elezioni regionali in sostanza non piace a molti appartenenti al movimento, in primis a de Magistris.

Per mettere in piedi un fronte tematico bisognerà ovviamente dialogare con i partiti della sinistra napoletana: Rifondazione, Comunisti italiani, Sinistra italiana e tentare di lavorare ai fianchi per portarsi dentro anche Potere al Popolo. Un tavolo che potrebbe mettere insieme un programma comune, con un filo conduttore anti-deluchiano. 

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Tra i primi interventi di ieri quello di Cristina Grancio, capogruppo del Misto nell'assemblea del Comune di Roma, ex grillina, oggi in demA. La sintesi del suo intervento è: «Non si può andare con il Pd», cosa poi condivisa dalla quasi totalità dell'assemblea. Se ci fossero voci fuori dal coro non si sono levate ieri durante l'assemblea. In qualche intervento si è invece rimarcata una posizione molto critica nei confronti del governo regionale uscente, rispetto alla gestione della sanità campana e della problematica legata alla terra dei fuochi. Fermo restando che qualsiasi scelta venga fatta da qui a qualche settimana, non ci sarà il simbolo di demA, che non scenderà in campo direttamente. Su questa linea il consigliere comunale Claudio Cecere, che da quanto trapela pare abbia ricordato come raggiungere il 10%, se non si va in coalizione alle elezioni regionali, ma in una lista unica, possa diventare un suicidio politico. Ribadendo che è importante lavorare tutti insieme guardando alle prossime comunali.
 


Che demA non sarà in campo come movimento lo ha ribadito ieri mattina l'ex pm ai microfoni di Radio Crc: «Una lista Dema alle regionali? Penso di no, ma non lo decido solo io». De Magistris aveva già annunciato, due giorni fa, la decisione di non scendere in campo come candidato presidente alla Regione, contro De Luca. «Posso sicuramente dire che non saremo spettatori - ha spiegato - e prenderemo una decisione su come orientare noi stessi e le persone che vogliono impegnarsi in questa competizione. Faremo una valutazione collegiale, ci sono varie opzioni e credo che decideremo in questi giorni. Ci sarà una riflessione e si cercherà di prendere una decisione che possa andare in linea con la mia scelta di impegnarmi il prossimo anno 24 ore su 24 per la città, perché la situazione è molto critica ma anche piena di opportunità. Non me la sono sentita di abbandonare la città e ho messo da parte una legittima aspettativa anche personale, perché dal punto di vista politico ed elettorale non nascondo che questa competizione elettorale aveva anche diversi stimoli». Con una prospettiva totalmente cambiata dopo l'emergenza Covid: «Per questo ultimo anno ha evidenziato il sindaco ai microfoni di SkyTg24 - punterei sulla qualità dei servizi anche senza risorse con un miracolo laico e vogliamo riportare Napoli lì dove l'avevamo portata: al vertice dell'interesse internazionale con tanta energia giovanile, cultura, turismo e attrattività». «Vogliamo avere una visione di città dove si mettono al centro le persone, l'umanità, la giustizia sociale e il territorio - ha incalzato l'ex pm - e questa sfida la vogliamo vincere già questa estate perché Napoli può essere sicura dal punto di vista sanitario e attrattiva per il rapporto qualità-prezzo e per la sua capacità di meravigliare il mondo.
Ce la metteremo tutta perché è necessaria la ripresa economica e sociale. Oggi sono molto più preoccupato del dramma sociale che della ripresa del virus a Napoli».

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