Regionali Campania 2020, Tajani avverte la Lega: «Il candidato sindaco si decide dopo il voto»

Regionali Campania 2020, Tajani avverte la Lega: «Il candidato sindaco si decide dopo il voto»
di Valentino Di Giacomo
Mercoledì 2 Settembre 2020, 09:30
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Un occhio alle elezioni regionali, un altro alla futura partita su chi sarà il candidato sindaco di Napoli. Nel centrodestra, oltre che per provare a scalzare Vincenzo De Luca da Palazzo Santa Lucia, la vera gara nei consensi è su quale dei tre partiti - Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia - riuscirà ad imporre all'altro il proprio uomo (o donna) che correrà il prossimo anno per Palazzo San Giacomo. Non è un caso se i tre leader - Berlusconi, Salvini e Meloni - hanno ribadito più volte nei loro proclami l'obiettivo di intestarsi la battaglia per le prossime elezioni comunali. Lunedì è stato un concetto ribadito tanto da Berlusconi nella sua telefonata quanto da Antonio Tajani in occasione della presentazione delle liste di Forza Italia. Una spinta decisiva per capire chi potrà fregiarsi di mettere il proprio candidato sindaco la darà proprio il risultato del voto delle Regionali: la lista di centrodestra che prende più voti dovrebbe avere gli argomenti più validi da offrire agli alleati. Non una questione di poco conto visto il lunghissimo stallo nelle trattative che ha poi portato la coalizione a confermare solo all'ultimo momento la candidatura di Stefano Caldoro per le Regionali.

TUTTI I CANDIDATI E LE LISTE 

«Napoli è una grande capitale - ha sottolineato infatti il vicepresidente di Fi, Antonio Tajani - è un grande porto del Mediterraneo e dev'essere governata da una persona all'altezza della situazione, un vero napoletano che sappia prendere con intelligenza in mano le redini della situazione e possa dare a Napoli il ruolo di grande città europea». L'ex presidente del Parlamento europeo ha voluto marcare il territorio dopo che la scorsa settimana Matteo Salvini aveva anche lui ricordato, nel corso del suo tour in Campania, che la Lega ambisce ad esprimere un proprio uomo per le elezioni a Napoli. Il leader della Lega, ripetendo lo schema che aveva provato a far passare anche sul candidato di Palazzo Santa Lucia, ha persino avanzato l'ipotesi di un personaggio della società civile, progetto fallito miseramente per queste Regionali.

Di qui la precisazione di Tajani che ha fatto intendere come Forza Italia non possa rinunciare a cuor leggero ad avere uno dei suoi per Napoli. «Stiamo valutando - ha spiegato il vicepresidente di Fi - chi possa essere la persona più adatta. Lo sceglieremo insieme ai nostri alleati, ma noi di Forza Italia abbiamo sempre dimostrato grande amore per questa città e per questa terra».
 


In realtà sia Meloni che Berlusconi sono rimasti scottati dal modo con cui ha portato avanti le trattative per le Regionali il leader in pectore della coalizione, Salvini. Il segretario federale della Lega prima si è impuntato per mesi sul no a Caldoro, poi, dopo aver verificato che non aveva da proporre candidati validi, ha dovuto cedere sull'ex governatore. Trattative che, probabilmente, hanno anche indebolito la corsa di Caldoro che se fosse stato investito sin da subito del ruolo di candidato presidente avrebbe potuto cominciare ben prima la campagna elettorale, evitando pure tutto il fuoco amico che per settimane ha subito da parte degli alleati. È per questo motivo che Forza Italia e Fratelli d'Italia vorrebbero evitare il replay di queste discussioni interne che finirebbero per inficiare la competizione anche quando si tratterà di decidere il profilo giusto per Palazzo San Giacomo. Ecco perché - prima di ricevere altri diktat - Berlusconi e Meloni vorranno verificare il reale peso della Lega alle prossime Regionali. Con un risultato scarno da parte del Carroccio inviterebbero Salvini a tenersi fuori dalla questione del futuro candidato per il sindaco di Napoli.

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In realtà quanto accaduto con Caldoro si è ripetuto nel Comune non capoluogo più popoloso d'Italia: Giugliano in Campania dove si andrà al voto in concomitanza con le elezioni regionali. Prima Salvini aveva annunciato di volere per sé il candidato a sindaco della grande città dell'hinterland napoletano, poi alla fine ha deciso di intestarsi la candidatura di Giuseppe Pietro Maisto, vicinissimo proprio a Caldoro. Un'operazione fatta a danno di Forza Italia che solo alla fine si è allineata con il tavolo del centrodestra, ma che in realtà avrebbe voluto proporre Alfonso Sequino.
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