Regionali Campania 2020, ultimo pressing Fi
su Mastella: fedelissimi a rischio epurazione

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di Adolfo Pappalardo
Martedì 12 Maggio 2020, 10:00
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Tutto è legato alla data del voto delle Regionali. Possibile un cambio in corsa del nome del candidato di centrodestra solo nel caso di urne aperte in autunno, complicato invece se si vota a luglio. Ma, in questo momento, l'ipotesi di un voto in piena estate sembra ormai tramontata. In queste ore però si assiste alla divisione del centrodestra in terra campana: tra la Lega che tenta di insidiare Forza Italia e quest'ultima decisa a vendere cara la pelle nella sua ultima cassaforte di voti. E, tanto per cominciare, i vertici campani del partito di Berlusconi si sono riuniti per capire come far rientrare nei ranghi Clemente Mastella. Perché se il sindaco di Benevento continua a minacciare, come fa da mesi, che alle regionali andrà dalla parte opposta della Lega allora rischia di lesionare un quadro già molto complicato. Per questo il coordinamento campano ipotizza di defenestrare, già nelle prossime ore, i vertici sanniti del partito considerati troppo vicini all'ex leader dell'Udeur.

Il gioco della Lega è ormai chiaro: scippare dalle mani di Forza Italia il candidato governatore che rimane Stefano Caldoro. Perché anche se i consensi del Carroccio stanno calando, in Campania e, in generale al Sud, si può crescere. Anche se a vantaggio dei cugini di centrodestra. Prova ne è che da ieri la Lega ha iniziato a cannoneggiare, come non faceva da settimane, il presidente Vincenzo De Luca. Un modo per marcare il territorio e non lasciare l'opposizione solo a Forza Italia. Per provare a mettere il cappello sul candidato, anche rimettendo in discussione gli accordi fatti mesi fa con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Un risiko non nuovo ma che ora viene alla luce. Anche se serve trovare un candidato e la Lega continua ad accarezzare il profilo di un nome proveniente dalla società civile. Un imprenditore o anche un magistrato come Catello Maresca, ex pm anticamorra e ora sostituto procuratore generale della Repubblica, che sinora ha sempre smentito una sua discesa in politica.
 


Nel frattempo da ieri la Lega campana inizia a cannoneggiare proprio l'ex sindaco di Salerno. «Quello della Campania è già uno scenario post bellico, con i risvolti gravissimi che si possono immaginare. Ad oggi, nulla di quanto promesso è stato mantenuto. Il bilancio è impietoso: migliaia di famiglie ancora in attesa della cassa integrazione, di là da venire per la grave responsabilità degli uffici regionali e dell'Inps in conflitto tra di loro, per non dire della mancata corresponsione dei 25mila euro annunciati dal governo. Il fallimento di De Luca - attacca Pina Castiello, deputata della Lega - è conclamato».

«Dal governo centrale e regionale tante promesse, qualche elemosina e pochi aiuti concreti. Manca - rincara il deputato del Carroccio Gianluca Cantalamessa - una visione politica del futuro. Grave l'allarme lanciato da Confcommercio in base al quale duemila attività commerciali potrebbero non riaprire. I commercianti sono stati abbandonati a loro Stessi. Serve coraggio, shock fiscale, fondo perduto. I commercianti sono il polmone ed il polso della nostra economia urbana».

I parlamentari campani sembrano preparare il terreno per il loro segretario Matteo che, ieri, si occupa di Campania.

«È stato assurdo vietare solo qui - dice l'ex ministro dell'Interno - l'asporto del cibo: ancora non si capisce perché De Luca l'ha fatto. La tutela della salute viene prima di tutto ma non si può mettere in ginocchio l'economia». Salvini preme sull'acceleratore e chiede di riaprire: «Capisco nella mia Milano ma se in molte zone del Sud non ci sono contagi da giorni riapriamo», rincara ai microfoni di radio Kiss Kiss.
Poi in serata, durante un intervento con i deputati campani della Lega e un gruppo di imprenditori, mette tutti in guardia: «In Campania ci sono già segnali secondo cui se la liquidità non arriva dalle istituzioni ci sono altre istituzioni, malavitose, pronte a entrare come soci in attività imprenditoriali, alberghi e ristoranti. Se lo Stato non risponde arriva la camorra». E poi stoccata a De Luca: «Il governatore De Luca potrebbe polemizzare su altro - dice - e non sul colore dei miei occhiali». È chiaro, quindi, che Salvini ora tenti di sfondare in Campania. Lo sanno bene anche in Forza Italia che corrono ai ripari: mettendo alle strette Mastella che vorrebbe votare De Luca. Come? Anzitutto cambiando i vertici sanniti del partito e poi con un chiarimento con il sindaco di Benevento e la moglie Sandra, parlamentare di Fi. Anche se rimangono convinti che Mastella non potrà mai fare campagna elettorale per De Luca. Vedremo.

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