Regionali Campania 2020, il candidato imita il boss di Gomorra nello spot: è bufera

Regionali Campania 2020, il candidato imita il boss di Gomorra nello spot: è bufera
di Carlo Porcaro
Giovedì 27 Agosto 2020, 12:30 - Ultimo agg. 18:07
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Voleva visibilità e l’ha ottenuta, a costo di attirarsi le ira del suo partito ignaro delle scelte comunicative. Ciro Attanasio, ex consigliere comunale di Camposano con Fratelli d’Italia al fianco di Carmela Rescigno che l’aveva portato fino all’assemblea nazionale della Meloni, ha promosso la sua candidatura alle regionali con la lista +Campania in Europa a sostegno di De Luca con un video che fa il verso al boss della serie tv “Gomorra” don Pietro Savastano. «Mo ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost: sanità, rifiuti, ma soprattutto dignità e rispetto. Parola di Ciro Attanasio». Un’uscita destinata a rimbalzare facilmente sui social e definita «provocatoria, perché non ci sto a vedere la mia terra derisa dai leghisti, non dimentico la frase “Vesuvio lavali col fuoco”. Mi batterò per la dignità ed il rispetto, in una terra dove mancano da troppo tempo».
 


Ha provato a minimizzare il vicesegretario nazionale Piercamillo Falasca. «Qualcuno ha criticato la comunicazione personale di un nostro candidato, che ha usato provocatoriamente una battuta di Gomorra - ha detto - Le provocazioni riescono o non riescono, ma tali restano. Gomorra è solo un film. Anziché scandalizzarci per le battute, dovremmo invece riflettere su cosa fare concretamente per battere la criminalità organizzata: ad esempio, legalizzare le droghe leggere, che sono un bancomat per le mafie. Le liste di +Campania in Europa sono composte da professionisti, amministratori locali, lavoratori e attivisti di partito, tutti espressione della migliore società campana, quella che vogliamo portare nelle istituzioni. Non tutti possono dire lo stesso».

TUTTI I CANDIDATI E LE LISTE 

Di sicuro non finirà qui. Attanasio ha pubblicato un secondo video con rap in napoletano. Ed altri sono in preparazione. «Ho giocato con i cliché che ruotano intorno alla serie Gomorra, consapevole che avrebbero scatenato l’inferno, e diviso a metà l’opinione pubblica. Ed è esattamente quello che volevo. È chiaro che il principio di legalità è radicato nel mio dna, però questo è servito a sottolineare le tante contraddizioni e differenze che abbiamo nella nostra terra - ha spiegato ancora Attanasio - e non smetterò di fare la parodia a Gomorra».

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