Regionali Campania 2020, pressing Pd su De Luca per conquistare più spazi

Regionali Campania 2020, pressing Pd su De Luca per conquistare più spazi
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 6 Luglio 2020, 08:00 - Ultimo agg. 13:59
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Tre ministri e il presidente della Regione. Tra venerdì e sabato il Pd celebra la sua conferenza programmatica ed è il via ufficiale anche alla campagna elettorale delle prossime regionali. Con, però, un occhio già alle amministrative dell'anno prossimo in cui il partito di Nicola Zingaretti sogna di riprendersi dopo dieci anni e due giri a vuoto palazzo San Giacomo, a Napoli. Senza contare la politica interna del Pd: alla due giorni Vincenzo De Luca e il suo vice Fulvio Bonavitacola, in veste politica più che istituzionale, intervengono con i ministri democrat. Sarà la foto plastica di un partito che al di là delle naturali differenze interne si sforza di dare un'immagine di ritrovata compattezza in vista del voto.

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Tra gli ospiti alla due giorni convocata all'ippodromo di Agnano Franco Roberti, Michele Meta, Camilla Sgambato, la vice ministra all'Istruzione Anna Ascani, Nicola Oddati, Valeria Valente, Paolo Siani ed è stato invitato anche l'ex governatore Antonio Bassolino. Venerdì pomeriggio aprirà i lavori Paolo Mancuso, presidente del Pd di Napoli, seguito dal vicepresidente Bonavitacola. Subito dopo partiranno i 18 tavoli tematici coordinati dai presidenti dei forum, che sono tutte personalità esterne. Dalla professoressa Morlicchio a Marisa Iavarone sino al costituzionalista Francesco Marone. Sabato mattina invece l'assemblea plenaria e le conclusioni sono previste per le ore 17 con la relazione del segretario napoletano del Pd Marco Sarracino e gli interventi dei ministri: Peppe Provenzano titolare del Mezzogiorno, Gaetano Manfredi dell'Università ed Enzo Amendola, titolare del dicastero degli Affari europei. A chiudere i lavori, invece, il presidente Vincenzo De Luca.
 


Il Pd con la conferenza programmatica di venerdì e sabato punta a rinsaldare i rapporti con la società civile e riprendersi anche la scena. D'altronde il Pd partenopeo, negli ultimi anni, tra commissariamenti vari si è indebolito e per De Luca è stato facile riempire quel vuoto politico. Prova ne è l'incontro dei vertici democrat del partito la scorsa settimana in cui sono state poste al governatore tre condizioni: basta imbarcare transfughi e gente uscita dal partito da qualche settimana alla ricerca di una più facile elezione con le civiche; candidatura nel Pd per le assessore regionali Chiara Marciani, Sonia Palmeri e Lucia Fortini già in corsa nelle liste deluchiane e coalizione composta da non più di dieci liste. Cinque anni fa, infatti, il Pd arrivò poco sopra il 19 per cento e le civiche presero poco più della metà ma stavolta i democrat rischiano di essere balcanizzati dall'interno dello schieramento. Vedremo nelle prossime ore se il governatore sarà disposto a limare gli schemi di una campagna già abbondantemente partita e che dovrebbe rivederlo, sondaggi alla mano, di nuovo al vertice di palazzo Santa Lucia. Partita di cui già si intuisce il risultato ma il Pd insiste per rivedere qualcosa nello schema di gioco e tentare alla prossima legislatura in Regione di contare di più. Anche se resta da vedere un altro match che non è poi così lontano: il Comune di Napoli. E sabato ad Agnano si vedranno un paio di ministri napoletani che il Pd sogna proprio di schierare come candidati sindaco: Enzo Amendola, già ex segretario regionale, e l'ex rettore Gaetano Manfredi. 

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