Regionali Campania 2020, vertice Pd al Nazareno: «Basta liste civetta»

Regionali Campania 2020, vertice Pd al Nazareno: «Basta liste civetta»
di Luigi Roano
Lunedì 27 Luglio 2020, 09:00
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La convocazione è per mercoledì, fermo restando che al Nazareno hanno da fare molto altro oltre che tenere sotto controllo la rissosa Campania alla vigilia delle regionali. Vale a dire che i segretari regionale e cittadino del Pd - rispettivamente Leo Annunziata e Marco Sarracino - mercoledì sono attesi a Roma salvo incombenze superiori dei leader. Ad aspettarli - in ogni caso - ci sarà sicuramente Nicola Oddati responsabile Sud per i dem, ma non solo lui. Al centro della discussione le liste campane con il Pd che rischia di prosciugarsi all'ombra del candidato uscente Vincenzo De Luca che sta mettendo nel motore una quantità di liste civetta affollate da candidati non esattamente democratici, ma provenienti in gran parte da aree politiche lontane e anche dal centrodestra. Annunziata e Sarracino si stanno scontrando proprio su questo tema. Con il primo, vicinissimo a De Luca, che il partito lo immagina come funzionale al governatore. Il secondo - invece - vede il possibile traguardo della riconquista di Napoli dopo dieci anni e vuole un Pd inclusivo che appoggi il governatore ma che non sia al suo servizio. La mediazione romana - questo trapela - punterà su principi politici semplici ma non eludibili. Creare - questo il ragionamento - una coalizione forte, ma anche con un profilo chiaro, politico e programmatico. Evitare la frammentazione, che porterebbe anche al caos in Consiglio regionale se il centrosinistra fosse troppo composito e poco unito.
 


In questo contesto Paolo Mancuso, presidente del Pd cittadino sembra incredulo rispetto alle assenze di Annunziata sulle altre questioni del partito che non siano legate a De Luca: dalla crisi a Pompei fino ai mugugni di Marigliano. «La posizione del Pd napoletano - racconta Mancuso - è esattamente di non ingerenza per quelli che sono problemi di competenze di alcuni circoli. Al di là del fatto che ci si telefoni sarebbe utile che ci incontrassimo. Sarracino sta in segreteria dalle 8 di mattina fino a sera tardi». Sulle liste l'ex magistrato Mancuso è chiaro: «Ci sono stime attendibili in base alle quali la metà dei consiglieri regionali uscenti non ce la farebbe a essere rieletta. Nelle riunioni che ci sono state, oltre gli impegni di candidare gli iscritti nel Pd e non nelle liste civetta, c'è stata costantemente un'attenzione di De Luca verso il Pd. Poi chi deve tradurre queste indicazioni di De Luca sono i rappresentanti del Pd regionale». Mancuso si aspetta una riflessione del partito anche sui pochi napoletani in lista non solo nel Pd: «È vero - conclude - noi veniamo da 9 anni di nulla ci serve tempo, ma anche sostegno del partito e un atteggiamento di generosità. Il problema lo avvertiamo ed è alla base di tutta la nostra discussione». Valeria Valente, senatrice avverte e fa capire che il partito viene prima e su tutti e non mancano critiche agli ultimi 5 anni di governo deluchiano: «L'affermazione del Pd - racconta - passerà per la capacità di comporre e presentare una lista forte e autorevole. Non sarà dunque solo il numero delle civiche presentate a sostegno dell'attuale presidente De Luca a determinare il risultato del Pd. Sarà sopratutto la forza e la competitività della lista del partito democratico a fare la differenza. Sarà la capacità di rappresentare e raccontare una visione e una lettura della Campania, anche rispetto all'esperienza fatta sino a qui, a determinarne il successo». Per la senatrice Valeria Valente «il segretario Sarracino ha posto con forza il problema e fa bene a chiamare tutti a uno sforzo in più. Ciascuno per le sue responsabilità. Una comunità si tiene insieme anche così. Un risultato importante e positivo per il Pd farà bene poi anche alla qualità del governo che saremo chiamati ad esprimere». La Valente su questo punto non fa sconti: «Qualità che continuo a credere, anche di fronte a leadership forti come quella di De Luca, continua a dipendere anche dalle forze che lo affiancheranno a partire da quelle che eleggeremo in consiglio regionale e dalla tenuta delle forze politiche che lo sosteranno.
Un quadro debole e frastagliato credo personalmente non aiuti in questa direzione». 

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