«Incubo Coronavirus», gli scrutatori scappano dai seggi

«Incubo Coronavirus», gli scrutatori scappano dai seggi
di Valentino Di Giacomo
Domenica 20 Settembre 2020, 08:00 - Ultimo agg. 10:41
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Duecentocinquanta presidenti di seggio, oltre cinquecento scrutatori mancanti all'appello soltanto nella città di Napoli, ma la situazione è risultata critica in tutta la provincia partenopea. L'emergenza Covid ha generato la grande fuga dai seggi da parte di chi sarà preposto ad accogliere i votanti, consegnare le schede elettorali e poi conteggiarle. Si voterà normalmente: le procedure saranno garantite in ogni seggio, ma ieri è stata una lunga giornata in tanti municipi del Napoletano per riuscire a tappare i buchi e trovare i sostituti. Tanti i sindaci impegnati a cercare soluzioni alternative al punto che sia a Napoli che in altri Comuni dell'hinterland sono stati persino precettati i volontari della Protezione Civile che potranno assolvere al ruolo di scrutatori nel caso l'emergenza si protraesse anche oggi.

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Indubbio che a pesare moltissimo sui forfait dei presidenti di seggio sia stata l'epidemia Coronavirus. Nel Comune di Napoli - rispetto ai nomi comunicati dalla Corte di Appello - sono stati 250 i presidenti di seggio ad alzare bandiera bianca. Numeri altissimi se si pensa che il capoluogo conta 884 sezioni elettorali: quasi un terzo di queste si è ritrovata senza presidente. Alle elezioni europee del 2019 erano stati 105 i presidenti di seggio sostituiti, ora sono più del doppio. Ancora ieri sera gli incaricati del Comune erano alla ricerca disperata di persone per riuscire a costituire i seggi elettorali e garantire a tutti i cittadini l'espletamento delle procedure di voto. Dagli elenchi della Corte d'Appello si è così proceduto a convocare i presidenti supplenti presenti nelle liste già costituite presso il tribunale. Dove non si è riusciti a reperire anche gli scrutatori saranno gli stessi presidenti di seggio a poter decidere in autonomia di nominarli anche nel corso della giornata di oggi. Ma mai, in nessuna tornata, si era arrivati a ridosso del voto con una simile situazione. Laddove risultassero ancora caselle vuote sono stati messi in preallarme i volontari della Protezione Civile che saranno così chiamati a tamponare l'emergenza.
 

 

La grande fuga di presidenti di seggio ha interessato praticamente quasi ogni Comune del Napoletano. La situazione più critica è probabilmente a Giugliano, lì dove si vota pure per rinnovare il Consiglio comunale ed eleggere il nuovo sindaco. Si tratta del Comune non capoluogo di provincia più popoloso d'Italia e che conta cento sezioni elettorali. Ancora ieri pomeriggio il commissario prefettizio, Umberto Cimmino, era al lavoro per reperire ben 30 presidenti di seggio. A Giugliano si segnala anche il caos per le tessere elettorali con lunghissime file dei cittadini che non hanno ricevuto la tessera o che l'hanno smarrita e che si sono recati all'esterno degli uffici comunali dislocati sul territorio per richiedere un certificato sostitutivo per esercitare il diritto al voto. A Pozzuoli, altro grande Comune dell'hinterland, sono stati in 20 i presidenti di seggio a rinunciare, ma nel corso della giornata di ieri il sindaco Vincenzo Figliolia era riuscito a tappare quasi tutte le caselle mancanti. A Pomigliano, terra del ministro Luigi Di Maio, altra situazione allarmante: all'apertura dei seggi erano appena in 15 su 40 i presidenti di sezione che si erano presentati all'appello, anche qui sono stati allertati i volontari della Protezione Civile per tamponare l'emergenza. Uno scenario simile a Torre Annunziata. Fuga dai seggi anche a Portici con 16 presidenti di seggio mancanti, ma in tempi record il sindaco, Enzo Cuomo, è riuscito a trovare i supplenti per garantire la regolarità del voto.

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Evidente che sull'indisponibilità di presidenti di seggio e scrutatori abbia inciso la pandemia. Per far parte dell'elenco degli scrutatori si presenta domanda al rispettivo Comune entro il 30 novembre di ogni anno, ma lo scorso novembre del Covid non si era neppure sentito ancora parlare.
Chi rifiuta la nomina senza validi e giustificati motivi rischia pure una multa dai 206 ai 516 euro. Presidenti di seggio e scrutatori hanno diritto ad un'indennità complessiva esentasse - per 3 giorni di lavoro - che fluttua (a seconda di quante votazioni ci sono nel seggio) dai 104 ai 229 euro. Evidentemente una cifra che non alletta tutti se c'è la necessità di restare molte ore al chiuso a contatto con tante persone nel corso di una pandemia. 

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