Regionali Campania 2020, la legge beffa:
Pellegrino rischia di restare fuori dal Consiglio

Regionali Campania 2020, la legge beffa: Pellegrino rischia di restare fuori dal Consiglio
di Carlo Porcaro
Mercoledì 30 Settembre 2020, 13:00
3 Minuti di Lettura

Eletti in Consiglio regionale, i riconteggi sui seggi residuali aprono strascichi con possibili sorprese tra due settimane. A rischio un consigliere salernitano di Italia Viva in favore della lista Per, Persone e comunità a Napoli. I Tribunali di Napoli e Salerno stanno, infatti, verificando in queste ore tutti i verbali e le schede annullate: già domani nel capoluogo partenopeo ci sarà una seduta della Corte di Appello con i rappresentanti delle parti in causa. A giocarsi sul filo di lana un resto nella coalizione deluchiana appunto i renziani e il gruppo di ispirazione cattolica Per. Potrebbe saltare Tommaso Pellegrino eletto nella circoscrizione di Salerno con oltre 12mila preferenze in luogo di Giuseppe Irace (eletto con poco più di 3mila voti) in quella di Napoli. Ballano poco più di 300 preferenze, utili a far scattare il seggio da una parte o dall'altra. «Pensiamo che, poiché molti presidenti di seggio siano stati scelti all'ultimo momento, potrebbe esserci stata poca attenzione. Siamo sul filo di lana. Su scala regionale mancano circa 300 voti per la nostra lista - spiega Irace - In totale abbiamo ottenuto 26.400 su base regionale da quello che risulta dal sito Eligendo». Nessun ricorso è stato presentato formalmente al momento, si potrà eventualmente depositare dopo la proclamazione. Si sarebbero registrate numerose anomalie con il voto disgiunto ed in alcuni casi la preferenza è stata segnata vicino ad una lista diversa da quella di appartenenza. Il Consiglio di Stato sostiene che va salvata la volontà dell'elettore, nei prossimi giorni potrebbe esserci una novità. Se passasse Irace a Napoli, scatterebbe a quel punto il primo dei non eletti in città di Italia Viva Gabriele Mundo, secondo dopo Francesco Iovino. Qualche dubbio nel Salernitano anche per Fratelli d'Italia: i meloniani, con il calcolo dei resti, perderebbero Nunzio Carpentieri in favore di Carmela Rescigno a Napoli.
 

Video

Perplessità giuridiche sussistono anche sulla nuova giunta. A sollevarle il difensore civico Giuseppe Fortunato in base all'articolo 46 comma 3 dello Statuto della Regione secondo cui la nomina della Giunta regionale avviene «nel pieno rispetto del principio di una equilibrata presenza di donne e uomini». De Luca ha nominato tre assessori donna su un totale di dieci. Mancherebbero quindi le quote rosa. Fortunato ricorda come «l'equilibrata presenza non significa presenza paritaria» ma «la presenza degli uomini è più del doppio di quella delle donne e quindi ci troviamo in un caso in cui il dovuto pieno rispetto non è palesemente riscontrabile nella composizione della Giunta regionale». Il Consiglio di Stato ha, infatti, ribadito che si tratta di un «vincolo specifico e stringente» e che l'atto di nomina degli assessori non ha quella natura politica che ne garantirebbe l'insindacabilità. Prima ancora che si concretizzi alcun atto deliberativo «va corretto retroattivamente il comportamento lesivo rispetto alle donne avvenuto con l'annuncio lesivo del precetto statutario, che è applicazione, fra l'altro, di principi costituzionali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA