Regionali in Campania, Caldoro perde l'aplomb: «De Luca? Un pappone»

Regionali in Campania, Caldoro perde l'aplomb: «De Luca? Un pappone»
di Valentino Di Giacomo
Venerdì 4 Settembre 2020, 11:28 - Ultimo agg. 11:29
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Più si avvicina la data del voto e più Stefano Caldoro alza il tiro contro Vincenzo De Luca con attacchi al vetriolo. «Il governatore dice che io sono il maggiordomo di Salvini perché prima offendeva i napoletani? Girando per strada ha replicato il candidato del centrodestra - i napoletani mi ricordano di quando lui li definiva geneticamente ladri o che per andare a Salerno bisognava attraversare la dogana. Uno così dalle nostre parti lo definirebbero una carogna o un pappone, nel senso di uno che vuole tutto per sé avidamente». Ieri l'ex governatore ha tenuto a battesimo i candidati della sua lista per la presentazione del suo simbolo, Udc-Caldoro Presidente in cui c'è anche un garofano. Con lui c'era il leader dell'Udc, Lorenzo Cesa.

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I CENTRISTI
«Mi hanno fatto notare ha detto Cesa che abbiamo rimesso insieme socialisti e Dc come nella prima Repubblica. Magari tornassimo ai fasti del passato quando eravamo la quarta potenza del mondo». Tanti attacchi a De Luca, ma Caldoro ha voluto soprattutto ribadire la forza dei suoi programmi. «Introdurrò il Reddito di Conoscenza per combattere la fuga dei cervelli e ha annunciato l'ex governatore - tenere in Campania i nostri neolaureati, dando un'opportunità ai giovani. Un'azione integrata tra Imprese, PA e Università che finanzi interamente i Dottorati di Ricerca in azienda. Assegni di Ricerca per chi vuole intraprendere percorsi di ricerca sia nel pubblico che nel privato. Un bonus di 10mila euro annuo per tre anni, sgravio dei contributi, assunzioni di dottori di ricerca». Una battaglia che Caldoro motivando i 50 candidati della sua lista ha prefigurato come «una lotta tra il bene e il male» proseguendo all'attacco dell'attuale presidente di Regione. «Come mai ha detto Caldoro prima dell'emergenza Covid, De Luca era sotto di 14 punti nei sondaggi? Perché c'era un giudizio di quanto ha fatto negli ultimi 5 anni e non sull'emotività. È un vecchio comunista che utilizza la propaganda che insegnavano nelle vecchie scuole del Pci. Trasporti, sanità, scuola sono stati un fallimento, la Campania è regredita in tutti gli indicatori Istat ed Eurostat».

IL COVID
«Quando i contagi erano bassi ha detto ieri Caldoro, arringando la sala di un hotel del Centro direzionale De Luca se ne prendeva i meriti. Ora invece dice che la colpa è degli altri, che è colpa dei vacanzieri. La situazione si è aggravata, la Campania è la regione con l'indice più alto di risalita dei contagi e lo sceriffo all'improvviso è scappato, non lo si vede più». Ancor più duro e colorito è stato il coordinatore locale dell'Udc, l'ex senatore Ciro Falanga. «C'è un De Luca che lavora? Uno fa il governatore, un figlio fa il parlamentare, un altro amministra le clientele in Regione, ce n'è uno che ha mai lavorato un giorno in vita sua?». Rincara la dose Caldoro: «Basta vedere i nostri slogan per capire la differenza tra noi. Il nostro è La Campania di tutti, il loro La Campania nelle mie mani». Sullo sfondo la pessima notizia del contagio da Covid che ha colpito Silvio Berlusconi. «L'ho sentito l'altro giorno e ha detto Caldoro sta bene e combatte.

Spero guarisca in fretta per stare presto a Napoli ad affiancarmi in questa battaglia. È un combattente nato, vincerà anche questa».

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