Dalla Colombaia al Forum, De Luca chiude le Fondazioni inutili

Dalla Colombaia al Forum, De Luca chiude le Fondazioni inutili
di Rossella Grasso
Martedì 10 Aprile 2018, 10:51
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Per la Regione Campania è tempo di fare ordine nella rete di fondazioni a cui partecipa. Il piano di razionalizzazione parla chiaro, da 30 il numero scende a 25. Tre le fondazioni che escono «per estinzione» dalla lista, la Colombaia di Luchino Visconti a Ischia, L'Annunziata Mediterraneo, e, finalmente, anche il Forum delle Culture mette un punto alla sua travagliata esistenza. Un'operazione cauta per cominciare a tagliare i rami secchi.

Emblematica la vicenda della villa di Luchino Visconti. «Le amministrazioni precedenti hanno sprecato circa due milioni e mezzo», dice il sindaco di Forio d'Ischia, Francesco Del Deo, «e hanno lasciato un buco da 800.000 euro. Siamo stati costretti a chiuderla perché era diventata un fiume in piena». La fondazione aveva una sede a Roma, un'altra sull'isola a Ischia Ponte, poi c'era una macchina di rappresentanza e i dirigenti percepivano 5-6.000 euro al mese. «Una gestione allegra e garibaldina», dice il sindaco che adesso è all'opera per trovare una soluzione, avviare progetti e restituire quel bene a tutti entro un anno. Un'operazione non semplice a cui si aggiunge il fatto che l'attuale amministrazione eredita un «sedicente» custode che occupa parte della struttura. «Ha fatto pure causa al Comune per 500.000 euro», conclude Del Deo. Con l'estinzione della Fondazione la Colombaia la Regione dovrebbe risparmiare circa 100.000 euro all'anno.
 
Poi c'è l'annosa questione del Forum delle Culture, tenutosi, poco e male, a Napoli per 5 mesi tra il 2013 e il 2014. La fondazione è in liquidazione dal giugno 2017, ma risponde ancora al telefono, con la voce di Daniele Pitteri, ultimo commissario e ora deputato alla liquidazione: «La Fondazione ha esaurito il proprio scopo. Il processo di rendicontazione è lungo, tutto dipende dal passaggio dei fondi dalla Regione al Comune alla fondazione. L'ultima parte dei fondi l'abbiamo ricevuta nel 2017, il saldo, praticamente il 10% dell'intera somma, e così abbiamo potuto procedere con la chiusura». Un evento costato 10.300.000 euro di fondi Pac, più altri 5.700.000 per gli eventi negli altri siti Unesco della Campania gestiti dalla Regione. Lo staff è ancora al Pan, certi addii, si sa, sono lunghi.

Altra fondazione estinta è L'Annunziata Mediterraneo, «strumento della Regione Campania», come recita il sito, «per l'affermazione di una cultura della differenza». È inattiva dal 2014 dopo le dimissioni del presidente che portarono al commissariamento. «Da allora non hanno più ricevuto risorse», assicura Rosanna Romano, direttore generale per le politiche culturali e il turismo, «non serviva più la sua opera che la Regione porta avanti con l'assessorato alle Pari Opportunità e quindi è stata depennata».

Altre due fondazioni escono dall'alveo della Regione: la Fondazione Francesco De Martino e BioForMe. La prima si occupa(va): di reperire e custodire documenti, foto e riviste sul movimento operaio del Novecento nel Mezzogiorno. «Si tratta di un equivoco», dice a proposito Francesco D'Ippolito, attuale difensore civico della Regione e direttore dimissionario della fondazione. Per lui «la Regione non è mai entrata in fondazione. C'è un vecchio errore che abbiamo segnalato varie volte che ci inserisce nelle partecipate, ma noi non lo siamo mai stati, siamo una onlus no profit».

«Quella di BioForMe è una storia triste», rilancia il direttore della fondazione Andrea Ballabio: «Siamo nati con grandi auspici e grandi progetti per la ricerca nel settore biomedico ma alla fine non c'è stato nessun seguito». Il professore di genetica racconta che la fondazione, nonostante le promesse, non ha mai ricevuto nessun finanziamento dalla Regione e non sapeva nulla nemmeno della decisione presa dalla Regione di dirle addio.
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