Regione Campania, il correntone Dc ha la maggioranza in Aula

Regione Campania, il correntone Dc ha la maggioranza in Aula
di Luigi Roano
Giovedì 15 Aprile 2021, 12:00
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Il correntone della «balena bianca» risorge e in Consiglio regionale si arricchisce di un altro elemento: al club di quelli allevati a pane e Dc si è iscritto Maurizio Petracca del gruppo Pd, avellinese doc. E il Pd corre ai ripari e ribadisce lo stop alle primarie con il segretario metropolitano Marco Sarracino. Perché quello che sta accadendo in Regione alla vigilia delle elezioni amministrative di Napoli non è uno scherzo: «A Napoli - spiega Sarracino - non saremo da soli, ci sarà un'alleanza con il M5S e non seguiremo la strada delle primarie perché ci sarà un candidato unitario, noi vogliamo unire non dividere». Annarita Patriarca - l'esponente di Fi ideologa di quella che non è una semplice reunion di nostalgici perché ha i crismi di un fatto politico concreto accoglie così l'ultimo arrivato: «Benvenuto Maurizio con te siamo 26 i consiglieri regionali con le comuni origini democristiane, arrivati a 26 siamo la maggioranza assoluta» scrive nella chat dal contenuto esplicito e con l'immagine di Alcide De Gasperi che fa da sfondo. Parole salutate con una pioggia di faccine sorridenti e cuoricini - le emoji - chi più ne ha più ne mette, il più attivo a esprimersi in questo senso è Gianpiero Zinzi della Lega. «Grazie, un saluto a tutti» invece la risposta di Petracca che da buon irpino quando si parla di Dc si sente esattamente come a casa sua. Insomma, la presenza della sinistra piddina si assottiglia sempre di più in Consiglio regionale: c'è rimasto sostanzialmente il governatore Vincenzo De Luca e Massimiliano Manfredi fratello di Gaetano, l'ex ministro ed ex rettore della Federico II, uno dei candidati più vicini alla discesa in campo per Napoli. 

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Nel Pd hanno aderito già il capogruppo Mario Casillo e Francesco Picarone. Con Petracca su nove eletti - incluso de Luca - tre si sono dichiarati della Dc. E il fatto che Il Mattino abbia rivelato l'esistenza di questo «intergruppo Dc» la Patriarca non l'ha presa benissimo da tanto da lanciare un ammonimento: «Finché era la parmigiana passi - scrive - ma sta mania di parlare con la stampa qualcuno se la deve far passare». L'allusione alla succulenza pietanza a base di melanzane è riferita a una tavolata di non molto tempo fa che ha visto assieme molti consiglieri regionali al di là del colore politico. Tant'è, il fatto c'è perché alle comunali è evidente che questo correntone, magari sfrondato in qualche parte troppo compromettente, farà sentire il suo peso. L'ira della Patriarca per la fuga di notizie testimonia che qualcosa anche all'Ente di Santa Lucia non è piaciuta. Scrive il consigliere Raffaele Pisacane, proveniente dalla penisola sorrentina: «Anche io bombardato da questo articolo che mi colloca all'opposizione».

Pisacane è un centrista ed è preoccupato dalla reazione avuta evidentemente dal governatore che - racconta all'ente di Santa Lucia - non ha preso bene questa costituzione «dell'intergruppo Dc». Tanto da lamentarsi perché Il Mattino «ha anche lo screen» vale a dire la foto delle schermate di WhatsApp. In buona sostanza non si può negare la nascita del gruppo e nemmeno l'adesione. In questo contesto, «l'intergruppo Dc», visto il peso che hanno avuto i moderati nella rielezione di De Luca, rischia di diventare non solo l'ago della bilancia ma determinante su tutto quello che si muove in Consiglio regionale e non solo. Forse per questo motivo dall'entourage del governatore non trapelano felicitazioni ma irritazione per l'iniziativa politica che un po' ha spiazzato e un altro po' ha rotto degli equilibri. Se non altro ha rotto la sonnolenta e quieta sopravvivenza dei 51 eletti dal popolo che in Aula - anche per causa Covid - si sono visti molto poco. 

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