Passa, senza scosse, il bilancio regionale del triennio 2023-2025. Una manovra da oltre 102 milioni di euro spalmati sui tre anni. Non morde in generale l’opposizione grazie agli emendamenti-mancia garantiti a tutti i consiglieri.
«Sono sei milioni in totale chiesti dall’Aula», chiarisce subito il democrat Picarone, presidente della commissione Bilancio. «Provvedimenti che hanno voluto tutti: basta con le ipocrisie», tuona invece l’assessore al ramo Ettore Cinque, abbandonando per un attimo la sua innata pacatezza. Entrambi, infatti, alla fine si sono arresi al pressing dei consiglieri che hanno ottenuto risorse a pioggia per i propri territori. Per sagre e feste, premi e manifestazioni varie: una tradizione che si era persa per qualche anno ma ora rimessa in piedi. «Almeno chiamiamole con il loro vero nome: marchette...», fa notare con eleganza l’ex M5s Maria Muscarà.
Tra i provvedimenti inseriti nella legge di stabilità per il 2023 ci sono, tra gli altri, misure per rifinanziare il fondo per il diritto allo studio (3 milioni complessivi) e quello per il sostegno dei figli delle vittime degli incidenti mortali sul lavoro (300mila euro); il fondo «Durante noi-Dopo di noi», per le persone con disabilità e un assegno mensile per i figli delle vittime di femminicidio sino ai 24 anni d’età fortemente voluto dalle democrat Raia e Fiola. Nel campo della sanità, invece la manovra introduce misure straordinarie per il potenziamento del personale medico che opera nel pronto soccorso (con aumenti in busta paga). E, soprattutto, anche quest’anno, arriva la proroga per i comuni campani che non hanno redatto il Puc: ancora un anno di tempo.
«È stata partorita una manovra diversa nelle priorità da quella che noi speravamo», dice capogruppo m5S Michele Cammarano annunciando il voto contrario. «Ci troviamo davanti a una manovrina assolutamente insufficiente, fatta di piccoli interventi per niente significativi», attacca il capogruppo della Lega Severino Nappi. L’ex governatore Stefano Caldoro invece punta il dito contro gli emendamenti che i suoi colleghi, anche dell’opposizione, hanno inserito in Bilancio barattando un accordo con la maggioranza. E chiede di mettere quei soldi per Ischia assieme ai colleghi Grimaldi e Cascone che non hanno voluto partecipare alla spartizione comune. «Non accettiamo lezioni da nessuno, specie dal centrodestra: il governo per Ischia e Casamicciola non ha messo nulla. Ma, va bene, lo faremo noi: ok ai 150mila euro per l’isola», replica secco il democrat Picarone. Sulla richiesta del centrodestra, invece, di destinare una parte degli aumenti Irpef dell’anno scorso ai comuni per bilanciare i rialzi messi in campo, l’assessore Cinque è categorico: «Hanno debiti pregressi anche le Regioni. Ognuno si prenda la propria responsabilità...». Ma alla fine la manovra passa a maggioranza senza problemi (con il no annunciato dell’opposizione).
Intanto, a margine, il governatore De Luca interviene in merito all’incremento di due euro delle tasse per i passeggeri di Capodichino deciso da San Giacomo. «Da evitare», secondo l’ex sindaco di Salerno che ieri ha avuto un colloquio con il sindaco Manfredi sulla vicenda. «Abbiamo verificato la possibilità di intervenire senza penalizzare gli utenti, le società operatrici dei voli e quella di gestione dell’aeroporto. Il governo - dice De Luca - dia la disponibilità perché si possano trovare soluzioni al problema».