Regione Campania, è scontro sull'utilizzo del tesoretto di 20 milioni

Regione Campania, è scontro sull'utilizzo del tesoretto di 20 milioni
di Maria Pirro
Martedì 30 Luglio 2019, 08:00 - Ultimo agg. 11:23
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«Nel bilancio della Regione c'è un tesoretto di 20 milioni che si è determinato grazie ai risparmi prodotti dai consiglieri». Lo segnala Alfonso Longobardi, componente dell'assemblea che ha utilizzato 34 milioni su 54. «Si tratta di un segnale doveroso e giusto che stiamo dando, all'insegna dell'efficienza e dell'efficacia nell'utilizzo delle risorse pubbliche», sottolinea l'eletto nella lista De Luca nonché vicepresidente della commissione Bilancio, aprendo il dibattito sulla destinazione delle risorse in vista della discussione in aula, nella seduta programmata domani per approvare una più ampia variazione della spesa. Ed è subito scontro.
 
Longobardi propone: «Ritengo che vi siano tutte le condizioni tecniche e contabili per impiegarne una parte cospicua per andare incontro alle esigenze dei pazienti affetti da patologie oncologiche». Al centro del suo intervento i tetti di spesa, ossia i limiti nelle prestazioni che scattano nelle strutture convenzionate quando si esaurisce il budget a disposizione. Di qui l'idea: «Ritengo che si possa studiare una formula tecnica, per esempio un fondo economico, gestito attraverso specifici voucher, per rispondere alle necessità di cura, assistenza e terapia dei malati che non possono assolutamente interrompere le terapie salvavita». «Ma le terapie salvavita non vengono mai bloccate», puntualizza Ettore Cinque, assessore regionale al Bilancio ed ex sub-commissario alla sanità, spiegando che, anche per altre prestazioni, un'operazione del genere può presentare diverse criticità, e va evitata. «Inoltre, c'è già una suddivisione delle risorse risparmiate proposta per affrontare problematiche ambientali, legate alla depurazione e ai rifiuti, per investire nelle politiche culturali e per fronteggiare esigenze nel sociale». Quanto ai tetti di spesa per visite ed esami, Cinque prevede una risposta diversa: «Longobardi coglie un tema importante, su cui si sta già lavorando con l'obiettivo di rivedere i budget nel biennio 2019/2020». E il consigliere regionale Valeria Ciarambino, a nome del M5s, approfitta del caso per rilanciare la sua battaglia in difesa del sistema sanitario nazionale: «I fondi risparmiati potrebbero essere impiegati per garantire massima accessibilità e lista di attesa zero nei presidi pubblici, dove apparecchiature elettromedicali, radioterapie, pet e risonanze magnetiche di ultima generazione sono sottoutilizzate per mancanza di personale. Per esempio, il grande parco tecnologico dell'ospedale del Mare». Quanto ai tetti di spesa che i centri convenzionati raggiungono in anticipo, bloccando le prestazioni, «ciò dipende da una programmazione sbagliata», sostiene Ciarambino, che chiede una revisione dei criteri . Si profila, insomma, un acceso dibattito in aula a partire dall'emendamento di Longobardi. «Nel testo presentato dal collega, la cifra prevista è comunque di 5 milioni, insufficiente per risolvere il problema», fa notare Franco Picarone, presidente della commissione Bilancio che, con il questore alle finanze Antonio Marciano, ridimensiona il caso, ricordando che «l'iniziativa non è inedita ma in linea con l'azione di contenimento dei costi della politica introdotta dal 2015». I due esponenti del Pd ribadiscono che «il consiglio regionale ha destinato fin dall'inizio mandato economie a sostegno di interventi sociali programmati d'intesa con la giunta, in particolare per il fondo per le disabilità e il trasporto gratuito per gli studenti». Risorse così suddivise: 2,5 milioni nel 2015; 16,8 nel 2016; 10 nel 2017; 16,8 nel 2018. «A queste cifre - affermano Picarone e Marciano - si aggiungono gli ulteriori 20 milioni, indispensabili anche per contribuire a fronteggiare le criticità determinate dai disavanzi accertati nel 2016 e relativi agli anni 2013/14/15 per complessivi 3,3 miliardi. Quanto alle esigenze evidenziate da Longobardi, sicuramente degne di attenzione, sono già considerate nell'ambito delle risorse proprie del comparto sanitario».

Anche Armando Cesaro, capogruppo di Forza Italia, certifica che i risparmi del Consiglio, di circa 18 milioni all'anno, si hanno dal 2015: «La proposta del collega Longobardi - dichiara - è senza dubbio di buon senso anche se, come è facile comprendere analizzando la posizione espressa dalla giunta in commissione, arriva probabilmente fuori tempo massimo». Ma il leader del centrodestra sostiene che le risorse sono state usate per altri scopi: «Anche per le luci d'artista di Salerno». Non per i malati oncologici. «La volontà politica della sua maggioranza, almeno fino ad ora, è stata di tutt'altro avviso».
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