«Basta nuove spese», e il sindaco
delle fritture resta senza stipendio

di Carlo Porcaro
Non c'è pace per la segreteria politica del governatore
Vincenzo De Luca. La Corte dei Conti ha infatti vietato di pagare
lo stipendio a Franco Alfieri, tornato al suo posto dopo la mancata
elezione alla Camera dei Deputati il 4 marzo. Per la magistratura
contabile non è possibile sostenere nuove spese senza aver
approvato i rendiconti del 2015 e del 2016. L'ex sindaco di
Agropoli insomma può stare a Palazzo Santa Lucia in forma
gratuita - come già fatto da settembre 2017 a marzo 2018 e
da aprile 2018 ad oggi - anche se restano i dubbi giuridici su
eventuali costi che derivano comunque dalla sua nomina. È
stato lo stesso governatore a chiedere un parere ai magistrati
contabili sulla possibilità di (ri)nominare collaboratori di
staff.
La decisione della sezione di controllo è arrivata lo scorso 15 giugno dopo la richiesta ricevuta dalla giunta campana il 25 maggio. Alfieri non è stato citato personalmente dai magistrati ma neanche Palazzo Santa Lucia lo ha fatto pur avendo la finalità di risolvere questo caso specifico. Dal 24 giugno 2016 le nomine di staff non si potevano effettuare per la mancata approvazione dei bilanci che dessero contezza della tenuta finanziaria dell'ente. Eppure il 28 marzo 2018 il presidente della giunta, per recuperare il suo fedelissimo rimasto fuori dal Parlamento per il flop del Partito Democratico con cui era candidato, lo ha rinominato capo della sua segreteria ricoperta per il periodo di campagna elettorale da Bruno Cesario tornato adesso a responsabile della sede romana della Regione.
Mercoledì 11 Luglio 2018, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 11-07-2018 10:12
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La decisione della sezione di controllo è arrivata lo scorso 15 giugno dopo la richiesta ricevuta dalla giunta campana il 25 maggio. Alfieri non è stato citato personalmente dai magistrati ma neanche Palazzo Santa Lucia lo ha fatto pur avendo la finalità di risolvere questo caso specifico. Dal 24 giugno 2016 le nomine di staff non si potevano effettuare per la mancata approvazione dei bilanci che dessero contezza della tenuta finanziaria dell'ente. Eppure il 28 marzo 2018 il presidente della giunta, per recuperare il suo fedelissimo rimasto fuori dal Parlamento per il flop del Partito Democratico con cui era candidato, lo ha rinominato capo della sua segreteria ricoperta per il periodo di campagna elettorale da Bruno Cesario tornato adesso a responsabile della sede romana della Regione.
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