Regione Campania, De Luca apre a Mastella e Italia Viva: ma solo assessori tecnici

Regione Campania, De Luca apre a Mastella e Italia Viva: ma solo assessori tecnici
di Adolfo Pappalardo
Sabato 26 Settembre 2020, 11:03 - Ultimo agg. 17:20
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Stavolta è più complicato di 5 anni fa. Per il pressing enorme degli alleati che chiedono un riconoscimento e per gli uscenti esclusi. E, naturale, le aspettative di tutti sono per la composizione della giunta. Per eventuali ripescaggi. Ma, come detto, due cose per De Luca sono certe e imprescindibili: no al doppio ruolo di assessore e consigliere e niente nomine politiche di trombati vari.

Erano ieri a Napoli Matteo Renzi e Ettore Rosato ma solo oggi dovrebbe esserci un incontro con il coordinatore nazionale di Italia Viva. L'unica cosa certa è una certa fibrillazione tra i renziani che, visto il risultato (il più alto d'Italia con 4 consiglieri), chiedono ora un riconoscimento in giunta. Una poltrona a cui ambiscono l'ex deputato Giovanni Palladino, vero motore della lista renziana a Napoli, e l'ex eurodeputato casertano Nicola Caputo che ora ha in mano, da esterno, la delega all'agricoltura. «Non chiediamo nulla ma visto il risultato è naturale che ci siano delle aspettative», ragiona Rosato. Dall'altro lato Clemente Mastella che, forte dei centomila voti portati alla coalizione deluchiana, invoca un posto in giunta. E ieri i due, l'ex ministro e il governatore, si sono incontrati a Salerno. «Abbiamo discusso sulle linee strategiche cui deve attestarsi l'iniziativa politica e amministrativa regionale», spiega Mastella che aggiunge come l'alleanza delle regionali «non può essere estemporanea». Naturale che si sia parlato della composizione della giunta anche se Mastella non può che smentire eventuali richieste: «Scelga in maniera serena e in piena libertà una squadra di alto profilo». E De Luca, vale per Mastella e per Italia Viva, è pronto a riconoscere un posto ad ognuno. Ma ad un'unica condizione: non politici ma tecnici di area.
 

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Sul governatore non c'è solo il pressing dei partiti alleati. In questi giorni, in queste ore, i molti esclusi dall'esito delle urne, anche nel Pd, sperano in un ripescaggio nella squadra di palazzo Santa Lucia. Un malessere enorme che cova proprio tra i democrat che hanno pagato il prezzo più alto: taglio degli uscenti con seggi che sono andati a liste civiche e partitini. E lunedì il tema sarà all'ordine del giorno nella direzione del partito convocata dal segretario napoletano Marco Sarracino, tra i pochi, sin dall'inizio, ad evocare questo scenario e mettere in guardia gli uscenti. Niente. E alla fine sono rimasti fuori Nicola Marrazzo, Gianluca Daniele, Antonella Ciaramella, Antonio Marciano, Rosetta D'Amelio, Stefano Graziano ed Enza Amato. L'unica, quest'ultima, a sperare in un ripescaggio se Mario Casillo, capogruppo uscente, dovesse decidere, come ha chiesto De Luca, di dare le dimissioni da consigliere per un posto in giunta. Ma sembra una strada in salita: mister 42mila preferenze non ha intenzione di mollare. E questo nodo, assieme a quello della rappresentanza del partito in giunta, sarà invece l'argomento della discussione di martedì a Roma: la segreteria nazionale ha convocato, in mattinata, Sarracino e il collega regionale Leo Annunziata. Ma anche i deluchiani fanno pressing per un ripescaggio, dopo l'esito delle urne: Tommaso Casillo e il salernitano Nello Fiore, entrambi esponenti di punta di Campania Libera, la civica del governatore.

Se cinque anni fa rimasero a bocca completamente asciutta, stavolta c'è un cambio di passo. De Luca sarebbe intenzionato ad una timida apertura verso i grillini che, comunque, rimangono i suoi acerrimi nemici: assegnare non certo la casella da presidente del consiglio (salda alla maggioranza e utile per equilibrare le richieste dei partiti) ma una vice presidenza dell'Aula. 

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